Il dibattito politico e la campagna elettorale, in vista delle elezioni del prossimo 25 settembre, rimarcano e denotano un vecchio vizio italico, quello per cui è più facile fare propaganda, per ottenere consenso, sparando sull'avversario.
E', infatti, ormai da settimane che è tornato in auge il pericolo di un possibile ritorno ad un passato che è stato, in modo consolidato, consegnato alla storia.
I partiti sembrano sempre più concentrarsi su facili slogan, in una lotta elettorale che lascia basiti e sgomenti i cittadini e gli elettori, sfiduciati a livello parossistico da una classe dirigente miope e priva di lungimiranza e visione di insieme. Una sfiducia che vale erga omnes.
E' plausibile che gli elettori, in buona parte, diserteranno le urne il prossimo 25 settembre, stanchi e sfiduciati da una classe politica che continua a litigare sul passato, senza rendersi conto che ha perso ogni tipo di credibilità.
Dunque, nihil sub sole novum, siamo abituati da tanti anni a becere e avvilenti polemiche create ad arte come diversivo da parte di chi non ha altri argomenti. È, altresì, ormai palese e lampante il motivo per cui il Paese sia fortemente sull'orlo del precipizio, con cialtroneria e pochezza di proposte serie e realizzabili che dilagano nel panorama delle forze politiche.
Insomma, la situazione è grave ma non è seria e solo l'alto senso di responsabilità del Presidente della Repubblica può garantire ai cittadini italiani di vedere uno spiraglio di luce in fondo al tunnel.
Il Capo dello Stato, infatti, ha dimostrato sempre, soprattutto nei momenti più difficili e bui, di essere il vero (e forse l'unico) garante dei diritti di tutti, evitando concretamente che il Paese collassasse. Il vero garante della nostra Repubblica e della nostra Costituzione.
Sono convinto che, ancora una volta, il Presidente Mattarella farà cadere la veste dei fantasmi del passato, garantendo dignità e autorevolezza al nostro Bel Paese.