Esteri

Pandemia sì, pandemia no... calano i contagi da coronavirus in Cina mentre aumentano negli altri paesi

Nell'ultimo aggiornamento disponibile, i casi di contagio da Covid-19 nel mondo, ad oggi, sono 81.245, con 30.311 persone guarite e 2.770 decessi.

Il Paese più colpito? La Cina da dove, così parrebbe, il virus ha avuto origine con 78mila casi accertati e 2.615 decessi.

Ma mentre in Cina il virus sembra oramai aver quasi raggiunto il picco del contagio, si sta però espandendo negli altri Paesi, a partire dalla Corea del Sud, dove il numero di contagiati è arrivato a 1.261 e a 12 quello dei morti.

Seguono poi i contagi in Italia (374 con 12 morti), in Giappone (178 e morti), in Iran (139 e 19 decessi), ecc. Da non dimenticare neppure il caso della nave da crociera Diamond Princess su cui si sono registrati 705 casi di contagio con 4 persone decedute.

Ma la Covid-19 è arrivata anche negli Stati Uniti, dove i contagiati sono 57, con le autorità di quel Paese che da una parte danno per scontato il fatto che il virus sia oramai da considerare una pandemia per la quale manca solo l'ufficializzazione dell'OMS, e dall'altra iniziano a temerne le conseguenze, soprattutto dal punto di vista economico... un dettaglio non trascurabile per l'amministrazione Trump, con l'attuale presidente che non vuole rinunciare ad un secondo mandato alla Casa Bianca.

Così, dalla Cina l'attenzione dei media si sta adesso concentrando sugli altri Paesi: Corea del Sud, Iran e Italia, dove l'efficienza mostrata dal governo Conte nel volerne contrastare la diffusione quasi certamente porterà a creare alla nostra economia più danni di quanti i focolai di epidemia individuati ne avrebbero potuti fare se non fosse stata data loro così tanta rilevanza.

Invece, l'Italia adesso, per i media, è diventato il vettore per la diffusione di coronavirus in Europa e anche in altri paesi extra Ue, anche se a questo punto la diffusione del virus - analoga a quella di una comunissima influenza - appare inarrestabile e difficilmente attribuibile a persone appartenenti a questo o quel Paese. 

Il problema, però, è che le autorità dei singoli Stati devono far vedere che nulla è lasciato al caso, così si annunciano provvedimenti che finiscono anche per sfiorare il ridicolo come lo slittamento della data dell'incontro di rugby tra Irlanda e Italia, per il 6 nazioni, che avrebbe dovuto disputarsi all'Aviva Stadium di Dublino il 7 marzo.

La Francia ha registrato a Parigi il primo decesso per Covid-19 di un francese che non era stato in Cina e che non aveva avuto contatto con persone che vi si erano recate. Qualcuno dirà di mettere un cordone sanitario intorno alla capitale?  A Nizza, comunque, sono state annullate tutte le manifestazioni previste per il fine settimana per la chiusura del carnevale... un evento che avrebbe riunito centinaia di migliaia di persone.


L'espandersi del virus al di fuori della Cina adesso diventerà un rebus per molti Paesi che dovranno decidere quale dovrà essere la risposta da dare ai loro cittadini, tenendo conto che la salute delle persone è sì prioritaria, ma anche che agire in modo non equilibrato e responsabile potrebbe avere dei costi sociali ed economici ancor più gravi.

Ragionando cinicamente, l'Italia potrà minimizzare i futuri danni al turismo che creerà l'attuale emergenza solo nel caso in cui l'epidemia da Covid-19 coinvolgerà - con le stesse dimensioni - anche altre nazioni. In caso contrario, nei prossimi mesi nessuno farà più viaggi di piacere in Italia.

Autore Sandro Alioto
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