Dall'Ue 1,85 trilioni di euro per la crisi post Covid, di cui 750 miliardi garantiti dal Next Generation EU
La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha presentato il piano per il risanamento delle economie dei Paesi Ue a seguito della pandemia causata dal coronavirus.
Per garantire che la ripresa sia sostenibile, uniforme, inclusiva ed equa per tutti gli Stati membri, la Commissione europea propone di creare un nuovo strumento di ripresa, denominato Next Generation EU, che avrà una dotazione di 750 miliardi di euro (500 miliardi in sovvenzioni e 250 miliardi in prestiti), a cui saranno aggiunti fondi del bilancio dell'Ue per il periodo 2021-2027 che porteranno la "potenza di fuoco" complessiva a contrasto della crisi economica post Covid a 1,85 trilioni di euro.
Next Generation EU raccoglierà i propri fondi alzando temporaneamente il massimale delle risorse del bilancio comune al 2% del Pil Ue, consentendo alla Commissione di utilizzare il suo solido rating creditizio per prendere in prestito 750 miliardi di euro sui mercati finanziari.
Questo finanziamento aggiuntivo verrà incanalato attraverso i programmi dell'Ue, diluito nel lungo periodo nei prossimi bilanci dell'Ue e ripagato non prima del 2028 e non dopo il 2058.
Per contribuire a farlo in modo equo e condiviso, la Commissione propone una serie di nuove risorse proprie la cui origine però non è stata indicata (si ipotizza che possano essere generate da tasse su emissioni, plastica e web tax). Inoltre, al fine di rendere disponibili quanto prima dei fondi per rispondere alle esigenze più urgenti, la Commissione propone di modificare l'attuale quadro finanziario pluriennale 2014-2020 per rendere disponibili ulteriori finanziamenti per 11,5 miliardi di euro già nel 2020.
I fondi di Next Generation EU dovranno essere investiti seguendo però direttive specifiche. La maggior parte dei fondi (560 miliardi di euro) sarà riservata ad investimenti e riforme da parte dei singoli Stati, con particolare attenzione al digitale e all'economia green. Il resto sarà destinato ad incentivare gli investimenti dei privati e a rafforzare sanità e ricerca.
Il presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha poi dichiarato che "il piano trasforma l'immensa sfida che affrontiamo in un'opportunità, non solo sostenendo la ripresa, ma anche investendo nel nostro futuro: il Green Deal europeo e la digitalizzazione favoriranno l'occupazione e la crescita, oltre a migliorare lo stato sociale e la salute del nostro ambiente. Questo è il momento dell'Europa. La nostra volontà di agire deve essere all'altezza delle sfide che tutti noi affrontiamo. Con Next Generation EU stiamo fornendo una risposta ambiziosa".
E all'Italia? Secondo le agenzie al nostro Paese sarebbero destinati 172,7 miliardi di euro (la quota più alta), di cui 81,807 miliardi sarebbero versati come aiuti e 90,938 miliardi come prestiti.
Il premier Giuseppe Conte ha commentato positivamente le parole della von der Leyen, "cinguettando" la seguente dichiarazione:
"Ottimo segnale da Bruxelles, va proprio nella direzione indicata dall’Italia. Siamo stati descritti come visionar,i perché ci abbiamo creduto dall’inizio. 500 miliardi a fondo perduto e 250 di prestiti sono una cifra adeguata. Ora acceleriamo sul negoziato e liberiamo presto le risorse".
Per l'appunto, adesso, saranno da convincere i Paesi "rigoristi" - tra cui Olanda, Austria, Danimarca e Svezia - ad approvare il piano della Commissione. Il risultato della partita, però, non è dato per scontato.