Politica

La memoria corta degli italiani ed il revisionismo allargato a Bettino Craxi

In base a quanto riporta l'enciclopedia Treccani, il revisionismo è una "corrente storiografica sviluppatasi dagli anni 1970 in avanti, i cui principali esponenti sono R. De Felice ed E. Nolte, volta a rivedere gli studi sul fascismo e sul nazismo, per darne una lettura compiutamente storica, senza pregiudizi ideologici (né di segno negativo, né di segno positivo)". 

Il problema è che alcuni hanno pensato di allargare la prospettiva scientifica di De Felice a quella politica, così oggi abbiamo degli esponenti di partito ed i loro elettori per i quali Mussolini era un grande statista il cui unico errore è stato quello di approvare le leggi razziali (ma solo perché Israele è governato da degli estremisti di destra le cui politiche sono affini a quelle degli estremisti di destra dell'occidente). Così vanno le cose in Italia.

E una volta sdoganato questo nuovo concetto di revisionismo, perché non allargarlo a tutti? E così nel ventennale della morte di Bettino Craxi, si cerca di voler far passare come verità il concetto che un suo fedelissimo di allora, Ugo Intini, oggi riassume in questa frase:

"Storicamente i socialisti avevano ragione: tutti i partiti si finanziavano illegalmente e Craxi non si è arricchito personalmente".

Sempre in base a quanto riporta la Treccani, "nell'aprile 1993, in un importante discorso alla Camera in occasione delle richieste di autorizzazione a procedere nei suoi confronti, Bettino Craxi riconobbe il finanziamento illegale dei partiti, ma estese le responsabilità del fenomeno a tutto il sistema politico, deprecando il 'processo di criminalizzazione dei partiti e della classe politica'. Processato e in seguito condannato, continuò a difendere le sue posizioni dalla Tunisia, dove si ritirò [in realtà fuggì, ndr] nel 1994".

Sull'argomento Bettino Craxi, Wikipedia offre qualche dato in più e ci ricorda per quali ragioni si auto esiliò in Tunisia, in modo da evitare processi e condanne.

"Craxi è stato condannato con sentenza passata in giudicato a:

  • 5 anni e 6 mesi per corruzione nel processo ENI-SAI il 12 novembre 1996[161];
  • 4 anni e 6 mesi per finanziamento illecito per le tangenti della Metropolitana Milanese il 20 aprile 1999[162].

Le prove sulla base delle quali furono emesse le prime sentenze di condanna della vicenda giudiziaria di Craxi, secondo alcuni autori, si incaricheranno di smentire due dei suoi principali assunti difensivi. Il primo era quello secondo cui i reati erano stati compiuti solo per eludere le forme di pubblicità obbligatoria del finanziamento dei partiti, e non in contraccambio di atti amministrativi: in un caso (sentenza ENI-SAI) la sua condanna definitiva fu per corruzione, e non solo per finanziamento illecito di partito (ciò spiega l'insistenza dei suoi eredi nell'attaccare la procedura di quella sentenza dinanzi alla Corte di Strasburgo).

L'altro assunto era quello secondo cui i proventi dei reati contestatigli era destinato al partito e non a fini personali; varie sentenze - non passate in giudicato solo per il decesso dell'imputato - sostennero in motivazione che Craxi aveva utilizzato parte dei proventi delle tangenti (circa 50 miliardi di lire) per scopi personali (Finanziamento del canale televisivo GBR di proprietà di Anja Pieroni - sua amante dal 1980 al 1991, acquisto di immobili, affitto di una casa in Costa Azzurra per il figlio); durante le indagini (dopo un fallito tentativo di far rientrare tali proventi in Italia, bloccato dal nuovo segretario del PSI Ottaviano Del Turco) Craxi li versò sul conto di un prestanome, Maurizio Raggio. [...]

Per tutti gli altri processi in cui era imputato (alcuni dei quali in secondo o in terzo grado di giudizio), è stata pronunciata sentenza di estinzione del reato a causa del decesso dell'imputato. Fino a quel momento Craxi era stato condannato o prescritto in diversi procedimenti, come altri processi di Mani pulite considerati a rischio di prescrizione."


Craxi oggi viene quasi beatificato perché in un discorso alla Camera giustificò i finanziamenti illegali al PSI con il fatto che tutti i partiti si finanziavano illegalmente, più o meno con gli stessi metodi. Oggi tale affermazione viene ripresa come se fosse una giustificazione più che accettabile

Ma, riflettendoci un attimo, è come se un mafioso, dopo essere stato condannato, dicesse che non è giusto colpevolizzare solo lui quando in Italia di mafiosi e collusi con la mafia ce ne sono a migliaia. Qual è la differenza? Eppure il discorso di Bettino Craxi viene riportato quasi come se fosse un esempio di buona politica.

Per di più - senza voler entrare nel ginepraio di processi ed indagini che non hanno affatto escluso che i soldi al PSI non siano anche finiti nella disponibilità personale di Craxi - è opportuno ricordare che chi finanzia illegalmente un partito non lo fa per scopi nobili, ma perché può poi pretendere futuri favori in caso di necessità... allora come oggi. 

Per chi avesse la memoria corta, ecco un altro passaggio ripreso da Wikipedia: "Il cosiddetto 'decreto Berlusconi', varato dopo la decisione dei pretori di Torino, Roma e Pescara di oscurare i canali televisivi della Fininvest di proprietà di Silvio Berlusconi, un imprenditore milanese nel campo delle telecomunicazioni, con cui Craxi intratteneva dei solidi rapporti d'amicizia e rispetto reciproci (fece persino da testimone al suo secondo matrimonio), che consentì lo sviluppo delle televisioni commerciali a discapito del monopolio RAI. Il decreto, che stabilì dunque la legalità delle trasmissioni delle televisioni dei grandi network privati, suscitò aspre critiche da parte delle piccole emittenti private e dei costituzionalisti, e riuscì ad essere approvato dal Parlamento solo tramite il voto di fiducia.

L'amicizia tra Berlusconi e Craxi non era disinteressata come ci ricorda questo articolo di Repubblica (www.repubblica.it/politica/1995/11/24/news/berlusconi_craxi_e_10_miliardi-24581177/). Inoltre, a dimostrazione di quanto detto in precedenza, se qualcuno viene favorito grazie al sistema del "do ut des" dei finanziamenti illeciti, c'è sempre qualcun'altro che sarà sfavorito, come ci ricorda quest'altro articolo di PeaceLink (www.peacelink.it/mediawatch/a/24384.html). 

Pertanto, come è possibile sostenere che Craxi sia stato un politico da prendere ad esempio?

Autore Piero Rizzo
Categoria Politica
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