Permettere a tutti i punti vendita presenti in centri, parchi e gallerie commerciali di riprendere la completa attività, ripristinando l’apertura anche nei fine settimana, nel rispetto dei protocolli di sicurezza. Questa la richiesta unanime delle associazioni del commercio, ANCC-Coop, ANCD-Conad, Confcommercio, Confimprese, CNCC–Consiglio Nazionale dei Centri Commerciali e Federdistribuzione posta all’attenzione del Governo in vista della definizione del programma di riaperture. Sin dall’inizio dell’emergenza, centri, parchi e gallerie commerciali hanno adottato protocolli di sicurezza stringenti che offrono tutte le garanzie necessarie a tutelare al meglio consumatori, dipendenti e fornitori dal rischio di contagio.Le misure restrittive, che da oltre sei mesi impongono la chiusura di queste strutture nei giorni festivi e prefestivi, hanno comportato 140 giornate di chiusura e notevoli danni alle imprese del commercio, con perdite sul giro d’affari nell’ordine del -40% rispetto al 2019 e una conseguente diminuzione del fatturato annuo complessivo stimabile in 56 miliardi di euro. Numeri che mettono a repentaglio la tenuta delle aziende, con il rischio di forti ricadute occupazionali.
Così scriveva in una nota, pochi giorni fa, Federdistribuzione, in relazione alle prossime riaperture previste a partire dal 26 aprile.
Purtroppo, dall'ultimo decreto anti-Covid licenziato dal Governo, dopo esser stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale, è scomparso il riferimento previsto dalle bozze che prevedeva la possibilità di aprire i centri commerciali, i parchi commerciali e le strutture analoghe nei fine settimana a partire dal 15 maggio.
Lo ha fatto sapere all'Ansa il neopresidente di Federdistribuzione, Alberto Frausin, mostrando enorme sorpresa e contrarietà rispetto alla scelta, definita inaspettata e senza alcuna spiegazione.
"Prendiamo atto - ha dichiarato Frausin - che la riapertura dei centri commerciali durante il fine settimana è stata cancellata, senza alcuna spiegazione. Non possiamo accettare che le aziende del commercio, che hanno sempre risposto con responsabilità durante tutte le fasi dell'emergenza pandemica, non abbiano una prospettiva certa sulla data di riapertura dei punti vendita, a differenza di tutti gli altri settori".
Sulla stessa linea anche Marco Pedroni, presidente di Ancc-Coop (Associazione Nazionale Cooperative di Consumatori) e Coop Italia, che all'Ansa ha rilasciato questa dichiarazione: "È un fatto inspiegabile e altamente preoccupante il dietrofront di cui abbiamo avuto notizia nottetempo a proposito della mancata riapertura dei centri commerciali. Non conosciamo le ragioni che sottendono a tale decisione.I centri commerciali sono luoghi sicuri dove sono state attivate tutte le misure precauzionali richieste, in qualsiasi giorno della settimana inclusi i week end. Chiediamo con forza la correzione del testo del Decreto che permetta così la riapertura dei centri commerciali".