Giovedì 22 settembre, alle ore 20.0, al Domus Romana Hotel (via delle Quattro Fontane 113 - Roma, info [email protected]), si terrà la lettura scenica della commedia Ombra mai fu, atto unico di Paolo Patrizi e Ennio Speranza: un vero e proprio "giallo da camera" ambientato nel mondo dell'opera lirica. La regia è di Elisa Gestri (attrice-regista reduce dal successo a Prato della pièce Le gambe e il cuore, ambientata nel mondo del ciclismo durante il ventennio fascista). Ne saranno interpreti la stessa Gestri insieme a Salvatore Lanza, Claudio Miconi e al soprano Emanuela Quartullo. Al pianoforte, Chiara Delle Ville. La commedia è contrappuntata da arie di Haendel, Gluck e Rossini.
La serata sarà preceduta da un incontro-aperitivo con gli autori, che illustreranno la commedia al pubblico. Il prezzo del biglietto, comprensivo dell'aperitivo, è di 15 euro. Si potrà avere una seconda consumazione a 5 euro.
L'incontro-aperitivo (salvo maltempo) si terrà nel bellissimo cortile del palazzo storico in cui è situato l'hotel. Per la lettura scenica ci si trasferirà poi nella saletta adibita a mostre e concerti dell'hotel medesimo.
Ombra mai fu è un "giallo da camera" ambientato nel mondo dell'opera lirica. L'epoca è il 1842, subito dopo la "prima" del Nabucco di Verdi. Il tema è l'estinzione dei cantanti castrati, definitivamente esclusi dal melodramma romantico. In altre parole, i "castrati disoccupati": persone che confidavano nella possibilità di successo e, ormai, si ritrovano non solo senza attributi sessuali, ma pure senza lavoro.
Partendo da questo spunto, la commedia racconta una sorta di caccia all'uomo: un celebre castrato scomparso nel nulla. Un giornalista dell'epoca si mette alla sua ricerca, sperando di fare uno scoop e convinto che dietro la sparizione ci sia non solo l'obiettivo tramonto di quel tipo di canto, ma anche un mistero. I fatti gli daranno ragione...
Un "Kammerspiel" colto e claustrofobico, dove le arie d'opera che intervallano l'azione non sono siparietti musicali, ma veri e propri snodi della trama.
Il titolo è una citazione del celebre "Largo" del Serse di Haendel e, volendo, anche una metafora dei castrati ormai diventati, appunto, solo ombre.
Paolo Patrizi e Ennio Speranza sono scrittori, sceneggiatori e critici musicali.