Allo Etihad Stadium di Manchester, il Leicester City di Ranieri ha sconfitto per 3-1 l'altro City, molto più forte almeno sulla carta, allenato da Pellegrini.
Con un po' di fortuna, grazie alle parate di Schmeichel, ma soprattutto con moltissimo merito, il piccolo Leicester ha sconfitto, fuori casa, la corazzata Manchester City, club ipermilionario dove molti dei giocatori, singolarmente, guadagnano annualmente cifre simili al fatturato di una piccola squadra di serie A.
Quella del Leicester è come la storia di Davide contro Golia. Nessuno si sarebbe aspettato che la piccola provinciale riempita di giovanotti che venivano dati come professionisti della pedata e che si sono poi rivelati dei veri campioni potesse, a questo punto della stagione, essere ancora in testa alla Premiere League, uno dei campionati di calcio tra i più pagati e i più seguiti al mondo. Ed invece, dopo la strameritata vittoria sul Manchester City, il Leicester si trova da solo in testa a 53 punti in 25 partite, davanti di sei punti proprio allo stesso City.
Anche in questa partita, la squadra di Ranieri ha seguito la propria filosofia, difendendosi ordinatamente nella propria metà campo e ripartendo con i micidiali contropiedi di Vardy e Mahrez, sostenuti non solo da una notevole tecnica, ma da una tenacia e una determinazione che hanno quasi dell'incredibile, come testimonia l'azione sul gol del raddoppio, dove ripetutamente ed inutilmente i giocatori del City hanno cercato in tutti i modi, anche commettendo dei falli, di fermare l'azione del Leicester finalizzata poi proprio da uno spettacolare tiro di Mahrez.
Inutile il gol della bandiera di Aguero, trovato alla fine del match dopo che qualche minuto prima Vardy aveva sfiorato la rete del 4 a 0.