Politica

Il Papa ai governanti: uniti per il bene del popolo, perché l’unità è superiore al conflitto

Prima dell'omelia della consueta messa che celebra ogni mattina a Santa Marta, il Papa ha invitato a pregare 

«per i governanti che hanno la responsabilità di prendersi cura dei loro popoli in questi momenti di crisi: capi di Stato, presidenti di governo, legislatori, sindaci, presidenti di regioni… Perché il Signore li aiuti e dia loro forza, perché il loro lavoro non è facile. E che quando ci siano differenze tra loro, capiscano che, nei momenti di crisi, devono essere molto uniti per il bene del popolo, perché l’unità è superiore al conflitto».

Il Papa, capo spirituale della Chiesa cattolica, sebbene risieda a Roma rivolge le sue parole a tutto il mondo e di certo non solo all'Italia.

Però, quando parla dei legislatori non si può non pensare ai Salvini, alle Meloni o ai Renzi... e lo stesso quando nomina i presidenti di regione, non si può non pensare ai vari Zaia, Fontana, De Luca e Santelli... tutta gente che ha trovato in questa pandemia un modo per farsi propaganda a fini politici per promuovere, a seconda dei casi e delle necessità, se stessi o la parte politica cui appartengono.

Durante l'omelia, Francesco ha poi detto: 

«Un momento di crisi è un momento di scelta, è un momento che ci mette davanti alle decisioni che dobbiamo prendere. Tutti, nella vita, abbiamo avuto e avremo momenti di crisi: crisi familiari, crisi matrimoniali, crisi sociali, crisi nel lavoro, tante crisi… Anche questa pandemia è un momento di crisi sociale. [...]Nella mia terra c’è un detto che dice: "Quando tu vai a cavallo e devi attraversare un fiume, per favore, non cambiare cavallo in mezzo al fiume". Nei momenti di crisi, essere molto fermi nella convinzione della fede. Questi che se ne sono andati, hanno cambiato cavallo, hanno cercato un altro maestro che non fosse così duro, come dicevano a lui. Nel momento di crisi c’è la perseveranza, il silenzio; rimanere dove siamo, fermi. Non è il momento di fare dei cambiamenti. È il momento della fedeltà, della fedeltà a Dio, della fedeltà alle cose [decisioni] che noi abbiamo preso da prima. È anche il momento della conversione, perché questa fedeltà sì, ci ispirerà qualche cambiamento per il bene, non per allontanarci dal bene.»

Riusciranno gli "eroi" sopra citati, molti dei quali ferventissimi credenti e noti "paladini della cristianità", a ricordarsi delle parole del pontefice?

Personalmente, mi sorprenderei e non poco nel caso accadesse.

Autore Angelo Zanotti
Categoria Politica
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