Quest'oggi, in una lettera pubblicata su Facebook, Zuckerberg ha annunciato che la società che possiede Facebook, Instagram e WhatsApp ha cambiato nome e da adesso si chiama Meta. Per chi volesse verificare, può digitare meta.com tramite il proprio browser.
Perché?
"Siamo all'inizio del prossimo capitolo per Internet, ed è il prossimo capitolo anche per la nostra azienda", ha dichiarato Zuckerberg. "Negli ultimi decenni, la tecnologia ha dato alle persone il potere di connettersi ed esprimersi in modo più naturale. Quando ho avviato Facebook, digitavamo principalmente testo sui siti web. Quando abbiamo avuto i telefoni con le fotocamera, su Internet è aumentata la diffusione di video ed il suo utilizzo da mobile. Man mano che le connessioni sono diventate più veloci, il video è diventato un mezzo sempre più diffuso per condividere le esperienze. Siamo passati dalla scrivania, al web fino alla mobilità; dal testo, alle foto fino al video. Adesso possiamo andare oltre.La prossima piattaforma sarà ancora più coinvolgente: un mondo Internet di cui l'utente farà parte. Lo chiamiamo metaverso. La caratteristica distintiva del metaverso sarà una sensazione di presenza, come se una persona fosse proprio lì insieme ad altre persone, in un qualsiasi altro luogo. Sentirsi veramente presenti con un'altra persona è l'ultimo sogno della tecnologia social. Ecco perché lo stiamo realizzando.Nel metaverso, sarà possibile fare quasi tutto ciò che si può immaginare: stare insieme ad amici e familiari, lavorare, imparare, giocare, fare acquisti, creare, nonché avere esperienze completamente nuove rispetto a quelle rese possibili oggi da computer e telefoni. In questo futuro, si verrà teletrasportarti istantaneamente come ologramma per essere così in ufficio senza dover andare in ufficio, ugualmente si potrà andare ad un concerto con gli amici o a far visita ai genitori... sempre senza spostarsi. Questo aprirà più opportunità, non importa dove uno vive".
Per chi volesse saperne di più sul futuro di Facebook... e di Internet, qui potrà leggere la Lettera del fondatore, 2021.