Come e perché la "Pace" può vincere in Ucraina.
La situazione "certificata" ormai dagli storici, da esperti di strategia militare e da "geo-politologi" ridefinisce l'Operazione militare strategica Russa, declinandola come un vero e proprio "atto di annessione" della Russa stessa ai danni dell'Ucraina.
Ma gli stessi studiosi, affermano anche che questi contrasti hanno origine ormai in tempi lontani risalenti al 2014.
Se veramente esiste un "barlume" di desiderio del fare finire il conflitto e garantire un futuro all'Ucraina, mi piace pensare che anche la testimonianza di un esperto, non di storia contemporanea, ma di storia biblica, possa essere di aiuto.
Dal 2014 in Ucraina sono stati perseguitati, nella zona del Donbass e in altri territori della nazione ucraina, numerose "enclave" (ãklàv) russofone da parte di militari i quali, senza mezze misure, ostentavano con simboli e atteggiamenti, una militanza di tipo "nazista".
Questa situazione, nel prolungarsi nel tempo, ha posto la condizione principale per un intervento Russo nella regione, come deterrenza alle persecuzioni, dando quartiere al "pensiero difensivo e giustificato di operazione finalizzata al raccogliere un risultato di grande valore per la popolazione russa".
Oggi, il numero di vittime civili e militari del conflitto ci esortano ad un ragionamento di pace fondato sulle Sacre Scritture stesse.
Le enclave russofone, vessate e vittime dei nazisti ucraini, sommate alle migliaia di vittime odierne di ambedue gli schieramenti opposti, come sempre purtroppo dapprima civili e poi militari, (questa è del resto l'odierna evoluzione di un concetto opprimente ed orribile denominato "guerra") idealmente, e sottolineo solo "idealmente" possono ridefinire in chiave attuale l'immagine "dell'agnello sacrificale" rappresentato in forma di "passione di Cristo sulla croce" a remissione di peccati terribili ma al tempo stesso diffusi.
I crimini perpetrati violando i Comandamenti di Dio ed in particolare il Comandamento di non commettere "omicidio" viene contravvenuto sempre e comunque nel momento in cui si sceglie di portare la morte, anche in modo eterodiretto, ad un Fratello o ad una Sorella in Cristo.
Dietrich Bonhoeffer, pastore e teologo tedesco noto per la sua opposizione al nazionalsocialismo e impiccato nel 1945 per aver cospirato contro il Führer, scrisse un saggio importantissimo al riguardo, dal titolo "Resistenza e Resa", dove si investiga sul fatto in questione:
"Accetto di uccidere o dico "NO" in nome dell'amore di cui Dio ci offre testimonianza ogni giorno e per questo sono disposto a morire o ad arrendermi con onore e rispetto davanti al "non-nemico/a" ma a individui che secondo il precetto Biblico più importante rappresentano la prova concreta di un conclamato "ama il prossimo tuo come te stesso e fai a lui quello che vorresti fosse fatto a te".
A questo punto la Passione di Cristo diviene esempio di chi è pronto a sacrificare se stesso per un bene superiore rappresentato dall' Amore di Dio, a cui consacrarsi e sottomettersi, per garantire ai Fratelli e alle Sorelle del poter aspirare ad una "vita eterna".
Il Calice oggi trabocca, non di vino ma di sangue indistinto e appartenente a uomini e donne, vecchi e bambini, il tutto a prescindere dalla nazionalità, dalla religione, dalla etnia, dalla lingua parlata, fattori che non rivestono alcuna importanza agli occhi di Dio.
La Pace, idealmente, diviene una nuova Resurrezione di genti e popoli divenuti una unica soluzione di anima e spirito.
Anima, perché la parte razionale ne accetta la forma e il metodo, lo Spirito perché qualunque sia il Credo personale a tutti si offre la "palliazione" che solo l'amore per il prossimo può fornire.
In ultima analisi, il nuovo essere, "rinato" da questa virtuale Crocifissione è un Adamo a tutti gli effetti, generato in nome di una Pace divenuta strada maestra per il Futuro.
(Germinal Gilli - Ecclesia Protestante "Christadelphians" di Forlì)
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