Lo sceriffo Salvini vuole le manette per i migranti della Diciotti
«Prima di concedere qualsiasi autorizzazione, attendo di sapere nomi, cognomi e nazionalità dei violenti dirottatori, che dovranno scendere dalla nave Diciotti in manette.»
Quella sopra riportata è la dichiarazione di Matteo Salvini sui 67 migranti tratti in salvo dal rimorchiatore Vos Thalassa e trasbordati sulla nave Diciotti, della Guardia Costiera, che nel pomeriggio di mercoledì è attesa a Trapani. Da notare che i migranti, senza che i fatti siano stati appurati da una qualche indagine sono diventati "violenti dirottatori".
Rimane la curiosità di sapere perché il ministro dell'Interno voglia conoscere, lui, i nomi di eventuali responsabili di un reato. Per far cosa? Mah!
Alla polemica social innescata dal ministro dell'Interno risponde, volentieri, Roberto Saviano, che con Salvini in particolare e con il nuovo governo in generale ha ormai un conto aperto.
«Il Ministro della Mala Vita dice che i 67 migranti a bordo della Diciotti non sbarcheranno a Trapani se non avrà garanzie che verranno arrestati. Salvini anche oggi fa un'invasione di campo per avere visibilità; questa volta a essere totalmente bypassata è la magistratura.
Salvini, preso da delirio di onnipotenza e credendo di disporre personalmente di tutti i poteri dello Stato, dice che "il governo agisce con una sola voce e una sola testa", la SUA.
Ecco perché LUI chiede l'arresto per persone le cui vicende non sono ancora state valutate da nessun magistrato e, in casi come questo, di arresti si occupa la magistratura che è sottoposta solo alla legge e che non deve "garanzie" a nessuno, neanche al ministro degli Interni.
Allora mi domando: ma il ministro Bonafede, ministro della Giustizia, quindi colui il quale dovrebbe far rientrare Salvini nei ranghi, non ha nulla da dire? Ha capito Bonafede cosa sta accadendo? Se non l'ha capito, qualcuno può essere così gentile da spiegarglielo?»
Una riflessione non sbagliata, e che si aggiunge a quella che, qualche ora fa, riguardava sempre lo stesso Salvini che voleva vietare l'approdo ad una nave italiana in un porto italiano. Divieto la cui competenza spetta esclusivamente al ministro dei Trasporti Toninelli.
Ma Matteo Salvini, si fa un baffo dei ruoli istituzionali e delle competenze di una carica pubblica. Solo per esser stato nominato ministro fa passare l'idea di essere il capo di Stato di una Repubblica presidenziale. È lui che ordina, è lui che decide.
La sua folla di supporter approva soddisfatta, senza neanche porsi qualche domanda in merito... figuriamoci le riflessioni.
Aggiornamento alle ore 19 _ L'approdo della nave Diciotti ad un molo del porto di Trapani, secondo quanto riportano le agenzie, è stato rimandato a dopo i controlli che personale di Polizia e Capitaneria di porto stanno effettuando a bordo. Non è escluso che l'attracco sia rimandato addirittura a giovedì!