Rinunce e nomine (continuazione). Così la Sala stampa vaticana, giovedì, ha intitolato la nuova nota con cui in serata annunciava che "il Santo Padre ha accettato la rinuncia dalla carica di Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi e dai diritti connessi al Cardinalato, presentata da Sua Eminenza il Cardinale Giovanni Angelo Becciu".

La "rinuncia" di Becciu, pertanto, non era prevista ed è arrivata improvvisa... ad evitare un provvedimento ben più traumatico dal punto di vista dell'immagine del cardinale da parte di Papa Francesco, che lo aveva ritenuto degno di indossare la porpora il 28 giugno 2018.


Di recente, il cardinale era finito nell'occhio del ciclone per la compravendita di un immobile al centro di Londra. Ma non è per quella vicenda che sono arrivate le sue dimissioni.

Il motivo, allora, qual è?

Secondo L'Espresso, che avrebbe ricevuto conferme da Santa Marta, Becciu avrebbe utilizzato  più volte i soldi della Cei e dell'Obolo di San Pietro per finanziare a fondo perduto la Spes, che gestisce la Caritas di Ozieri, di cui è titolare e legale rappresentante Tonino Becciu, il fratello di Angelo.

Sarebbero stati in tutto 700mila gli euro destinati a fondo perduto alla Spes, in tre diverse occasioni, dal 2013 al 2018, in relazione a necessità legate al funzionamento dell'attività. 

Così si è discolpato il cardinale a il Fatto Quotidiano«Non ho dirottato i soldi. La diocesi di Ozieri ha fatto una richiesta di aiuto per la cooperativa Spes, soprattutto per un forno di giovani disoccupati e la Cei l'ha regolarmente concesso. Dove è il male? Certamente io li avrò raccomandati, ma dove sta il male? Tanto più che quello che entra va nel fondo Caritas e quindi è controllato dal vescovo. Successivamente, un incendio distrusse tutto e i giovani chiesero di nuovo un aiuto alla Cei. Tanto più che l'assicurazione che ottennero dopo l'incendio fu una cifra irrisoria, soltanto 30mila euro. Per quanto riguarda i 100mila euro dal fondo destinato alle opere di carità di cui in quanto sostituto potevo disporre mi domando anche qui dove è il male? Stavo destinando degli aiuti a vari enti e mi sono detto una volta tanto potrei aiutare anche la mia diocesi e fu destinato alla Caritas di Ozieri. Però, secondo l'accusa, questi 100mila euro sarebbero stati utilizzati dalla cooperativa per i suoi profitti. È falso perché i soldi sono ancora nel fondo cassa della Caritas. Il vescovo ha rilasciato una dichiarazione in cui afferma che quella cifra è ancora a disposizione della Caritas in attesa di un progetto ben definito per il loro utilizzo.Sono sconvolto. Turbato. Un colpo per me, per quanti mi conoscono e mi stimano e per la mia famiglia. Per spirito di obbedienza e per amore che porto alla Chiesa e al Papa ho accettato la sua richiesta di farmi da parte. Ma sono innocente e lo dimostrerò. Chiedo al Santo Padre di avere diritto di difendermi».


Per gli ultra cattolici di destra la vicenda è tutta da chiarire e, come è prevedibile, getta ulteriori ombre sull'attuale pontefice. Così ha a commentato la notizia Aldo Maria Valli, sul suo blog, Duc in altum«Piuttosto paradossale è che lo scandalo sia scoppiato dopo che nel 2012 la Segreteria di Stato abbandonò il progetto di un investimento in una piattaforma petrolifera in Angola perché ritenuto poco sicuro. Fu così che nacque l'idea di orientarsi sul più solido mattone del palazzo londinese.Nell'ambito della sua lunga carriera diplomatica, Becciu fu nunzio apostolico in Angola dal 2001 al 2009 e proprio lì, stando a fonti consultate da Duc in altum, emersero frequentazioni e amicizie quanto meno sospette, all'insegna di una totale mancanza di trasparenza.In attesa di sviluppi, la vicenda Becciu è piena di domande senza risposte. Colpevole? Non colpevole? Becciu ha davvero dato le dimissioni o si tratta di un escamotage per non dire che il papa lo ha dimissionato? E com'è possibile arrivare a una sentenza (come di fatto è il comunicato della sala stampa della Santa Sede) senza che prima ci sia stato un processo? Possibile che il superiore diretto di Becciu in Segreteria di Stato, il cardinale Parolin, non sia mai stato informato delle scelte operate dal sostituto? Becciu resterà delegato speciale presso l'Ordine di Malta?I fedeli cattolici, sempre più disorientati, hanno il diritto di sapere. Occorre che le responsabilità siano chiarite, con la dovuta distinzione tra ideatori ed esecutori degli eventuali comportamenti scorretti. Non ci deve essere spazio per le ipocrisie curiali. Altrimenti ogni tentativo di fare pulizia risulterà non solo parziale ma insincero».