E adesso Trump vuole vietare TikTok negli Stati Uniti. TikTok è una piattaforma social utilizzata soprattutto da ragazzini (escludendo Antonio Razzi e Matteo Salvini che, a parte l'età, culturalmente rientrano nel target) che vi pubblicano brevi video di canzoni e balletti autoprodotti con lo scopo di essere ironici, simpatici, divertenti... in pratica, la piattaforma social non ha fini particolari oltre quello ludico.
Nonostante ciò, Donald Trump ne ha annunciato il blocco negli Stati Uniti... forse fin da questo fine settimana. Il motivo? ByteDance, la società che ne è proprietaria, ha sede in Cina e secondo il presidente Usa i dati degli utenti americani finirebbero nelle mani di Pechino.
L'amministratore delegato di TikTok, Kevin Mayer, in un post di questa settimana ha ricordato che la piattaforma social non ha finalità politiche e che i dati degli utenti americani - circa 80 milioni - si trovano negli Stati Uniti, mentre i backup sono a Singapore.
TikTok, che in Cina viene utilizzata sotto il nome di Douyin, ha nel mondo circa 800 milioni di utenti attivi ed è entrata nel mirino di un altro governo, quello indiano, che ne ha già bloccato l'utilizzo insieme a quello di altre app made in China. Anche l'Australia sarebbe intenzionata a fare altrettanto.
Quale dei suoi poteri possa essere utilizzato da Donald Trump per impedire l'uso di TikTok negli Usa non è stato specificato dal presidente, ma quel che è certo è che ByteDance non accetterà la decisione senza far ricorso alle vie giudiziarie.
Considerando utenti e target di TikTok e la presumibile scarsa incidenza nella formazione di un'opinione politica, l'annuncio di Trump non sembra essere stato frutto di un'analisi approfondita.