Oggi i ragazzi balzano sulle cronache, per atti di bullismo violenza, ragazzi social sempre a farsi selfie palestre, mare locali notturni.

Figli di papà che non conoscono più il senso del rispetto, che non dialogano più nelle famiglie, perché magari i genitori sono troppo presi a cercare una loro dimensione di vita, che avrebbero dovuto trovare nel momento che metti al mondo un figlio.

Poi ci sono ragazzi figli come Roberto che ogni genitore vorrebbe mettere al mondo, 18 anni si prende cura di una famiglia intera , colpita da malattie.

La sua è una storia difficile senza dubbi. A 7 anni circa ha capito che qualcosa non andava: sua madre Rosarita, oggi 49 anni, aveva difficoltà a svolgere le ‘solite’ azioni quotidiane: preparargli la colazione, i vestiti, uscire, andare a lavoro. Questo a causa di una grave patologia articolare che da anni le rende quasi impossibile anche uscire di casa. “Alcuni giorni i dolori sono talmente forti da non permetterle nemmeno di alzarsi dal letto” spiega Roberto. Come se non bastasse anche il padre ha avuto problemi di salute: qualche anno fa è stato ricoverato d’urgenza per un infarto.La sorella Michela, oggi 11enne, ha le treccine e ama giocare con le bambole. Purtroppo, però, ha anche una sindrome autoimmune difficile da gestire. Anche lei è sotto l’ala protettrice di Roberto. “A 7 anni ho iniziato a capire che mia madre aveva difficoltà nei movimenti. Ero in seconda elementare e ho iniziato a fare quello che fanno tutte le madri: appena sveglio andavo da lei e se non si sentiva bene rimanevo a casa per starle vicino. Nelle emergenze chiamavo mio padre a lavoro e gli chiedevo di tornare a casa”.

Quanto ingiusta è la vita nei confronti di Roberto? Tutto questo peso , responsabilità che tolgono la libertà di essere ragazzo, eppure lui non ha mai esitato un solo secondo della propria vita, perché forse i genitori gli hanno insegnato il rispetto verso l’essere umano.