Queste le parole di Draghi, nel pomeriggio, con cui il premier ha chiesto la fiducia:
"Anzitutto vorrei ringraziare tutti coloro che hanno sostenuto l'operato del Governo con lealtà, collaborazione e partecipazione.Il secondo punto riguarda un'osservazione fatta dagli onorevoli senatori Casini, Garnero Santanchè, Gasparri, Licheri: si tratta di osservazioni più o meno simili, fatte da loro quattro, a proposito di alcune parole espresse da me, nel mio intervento iniziale, con cui sembro quasi mettere in discussione la natura della nostra democrazia, come se avessi detto che non è una democrazia parlamentare. La democrazia è parlamentare, è la democrazia che rispetto e nella quale mi riconosco. Vorrei, a questo punto, rileggere esattamente le cose che ho detto: «Giovedì scorso ho rassegnato le mie dimissioni nelle mani del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Questa decisione è seguita al venir meno della maggioranza di unità nazionale che ha appoggiato questo Governo sin dalla sua nascita. Il Presidente della Repubblica ha respinto le mie dimissioni e mi ha chiesto di informare il Parlamento di quanto è accaduto, una decisione che ho condiviso». A questo punto esistevano due possibilità: una era semplicemente presentarmi in Aula, dichiarare e confermare le mie dimissioni, lasciare un intervento e andar via senza voto. Il sostegno che ho visto nel Paese e - rileggo -«la mobilitazione di questi giorni da parte di cittadini, associazioni e territori a favore della prosecuzione del Governo è senza precedenti e impossibile da ignorare». È questo sostegno che mi ha indotto a proporre o riproporre il patto, un patto, di coalizione e sottoporlo al vostro voto: siete voi che decidete. Quindi, niente richieste di pieni poteri. Va bene? È per questo che siamo arrivati a questo punto della discussione. Volevo rispondere a questo appunto, perché è importantissimo.Veniamo a un terzo punto che è stato sollevato: perché il Governo non è entrato nello ius soli, nello ius scholae, nella cannabis o nel disegno di legge Zan? Voglio essere chiaro, siccome questo è stato un rimprovero rivolto al Governo nel corso di varie occasioni. Il Governo non è intervenuto perché ha deciso di non intervenire, per la sua natura di Governo fondato su un'ampia coalizione, chiamiamola di unità nazionale, nei temi di origine parlamentare.Vengo poi ad alcune questioni specifiche, sollevate soprattutto dal senatore Licheri. Sul salario minimo ho detto quello che dovevo dire. C'è una proposta in corso di approvazione a livello della Commissione europea. Abbiamo aperto un tavolo con i sindacati, con la Confindustria, lo apriremo e continueremo le discussioni, qualunque sia la vostra decisione oggi, con le altre confederazioni datoriali. Credo si possa arrivare a una proposta di salario minimo che non veda l'imposizione, il diktat del Governo sul contratto di lavoro.Anche sul reddito di cittadinanza ho detto quello che dovevo dire. Il reddito di cittadinanza è una cosa buona, ma se non funziona è una cosa cattiva.Quanto al superbonus, sapete quello che ho sempre pensato in proposito, ma il problema non è il superbonus, sono i meccanismi di cessione che sono stati disegnati. Chi ha disegnato quei meccanismi di cessione, senza discrimine e senza discernimento, è lui (o lei, o loro) il colpevole di questa situazione, in cui migliaia di imprese stanno aspettando i crediti (Applausi). Ora bisogna riparare al malfatto, bisogna tirar fuori dai pasticci quelle migliaia di imprese che si trovano in difficoltà. (Applausi).Non ho veramente molto altro da dire.Chiedo che sia posta la questione di fiducia sulla proposta di risoluzione n. 2, presentata dal senatore Casini".
Ma sembra difficile che Draghi possa ottenere la fiducia, visto che il cosiddetto centrodestra di Governo ha pubblicato la seguente nota:
"Come ha correttamente sottolineato il presidente Mario Draghi nel corso del suo intervento, la decisione del Movimento 5 stelle ha rotto il patto di fiducia che era alla base del governo di unità nazionale, che pure ha affrontato - con successo ed ha avviato con il nostro leale contributo - gravi emergenze e avviato un lavoro prezioso sul Pnrr.Il centrodestra di governo è disponibile a un nuovo patto di governo e continuerà a dare il suo contributo per risolvere i problemi dell’Italia soltanto con un nuovo governo, guidato ancora da Mario Draghi, senza il Movimento 5 Stelle e profondamente rinnovato".
La risoluzione n. 1 è quella presentata dai senatori Calderoli, Bernini, Romeo e De Poli.
I partiti di centrodestra, usciranno dall'Aula, senza partecipare al voto.