Il Sindaco Pippo Midili in una diretta social ha inteso fare chiarezza sugli interventi, che riguarderanno il porto di Milazzo, dopo le accuse dei Consiglieri di opposizione all’Amministrazione di voler “svendere” lo scalo dando una destinazione commerciale e non turistica e diventando una sorta di banchina merci dei container per i transiti internazionali, una presa di posizione della minoranza susseguente ad alcune dichiarazioni del presidente dell’Autorità di sistema Mario Mega alla Fiera della logistica a Monaco di Baviera.

“Nulla di vero – prosegue Midili – e basta leggere il contenuto del documento di pianificazione strategica del sistema portuale (DPSS) per rendersi conto che il porto di Milazzo svolgerà un ruolo sempre più rilevante per quanto riguarda i traffici energetici e quelli turistici con la previsione di “un aumento del traffico croceristico con navi di dimensioni più ridotte, che potrebbero toccare mete nuove, tra cui Milazzo risulta tra le preferite; inoltre lo stesso DPSS prevede la realizzazione di una nuova stazione marittima di fronte ai Molini Lo Presti, al posto dell’attuale inadeguato Terminal imbarco aliscafi, l’allungamento del pontile Eolie e l’ampliamento del molo Marullo sempre nell’ottica di una crescita turistica. Altro che camion e interfaccia di Gioia Tauro!”.

La polemica dei giorni scorsi è scaturita anche a seguito del finanziamento (un milione di euro) della progettualità per la realizzazione di una strada di collegamento tra l’autostrada A20 e il porto di Milazzo ritenuta dai Consiglieri di minoranza, “funzionale” alle nuove strategie da attuare nello scalo. “Quella strada servirà, non per far arrivare i Tir, ma per evitare che quelli, che transitano oggi (e ritengo che nessuno possa negare il via vai di mezzi pesanti verso l’area industriale), continuino a creare i grossi disagi alla città sia dal punto di vista viario, che del danneggiamento delle strade adiacenti l’area portuale, un peso insopportabile. Non per altro.

Nessuna “camionabile” di TIR lungo la via Tonnara, lo ribadisco, né certamente possono essere le aree del porto e del retroporto di Milazzo a diventare “Hub logistico”, né tantomeno i Molini Lo Presti, che in maniera inutile sono stati inseriti da chi ci ha preceduto nella Z.E.S., visto che la previsione di sviluppo di questo immobile non è industriale (destinazione per la quale sono previsti i fondi delle Zone economiche speciali); ma turistica.