È stata approvata, in VIII Commissione Agricoltura del Consiglio regionale, la proposta di legge ‘Disposizioni in materia di agricoltura sociale’, presentata dal Gruppo regionale del Pd.
“La nostra legge è passata a maggioranza”, fa sapere Marco Carra, consigliere regionale del Pd, capogruppo in Commissione e primo firmatario del progetto di legge.
“La nostra proposta vuole essere migliorativa e più incisiva rispetto al settore del sociale nell’agricoltura – spiega Carra –. Tant’è che ci sembrava necessario avere una legge apposita che definisse finalità, obiettivi e modalità operative rispetto al testo unico sull’agricoltura. Ora contiamo di dare più lavoro a chi vuole avvicinare il sociale al mondo delle imprese agricole, allargando la solidarietà a chi ne ha più bisogno”.
Attualmente, le aziende accreditate come attività di agricoltura sociale sono solo 20 su 120 mappate in Lombardia, “ma sono sicuramente di più. Con questa legge contiamo che la platea, che potrà anche accedere così ai bandi del Psr, si allarghi e diventi decisamente più ampia”. Con la definizione di agricoltura sociale si intende una forma di agricoltura che fornisce in modo continuativo, oltre all’attività agricola, servizi rivolti all’integrazione sociale e al reinserimento lavorativo di soggetti svantaggiati come ex detenuti, ex alcolisti, ex tossicodipendenti, malati psichici, persone diversamente abili. In questo, la fattoria diventa centro di servizi sociali dove la coltivazione dell’orto, la cura degli animali, il ciclo biologico e naturale, offrono stimoli nuovi per interventi di socializzazione, di formazione, di supporto all’educazione.
Il progetto di legge del Pd, appena approvato, definisce le finalità e gli obiettivi dell’agricoltura sociale, riconoscendo nelle caratteristiche multifunzionali delle attività agricole il contesto favorevole allo sviluppo di interventi e di servizi sociali, socio-sanitari ed educativi. Inoltre, offre una definizione normativa delle fattorie sociali nell’ottica dell’attività di impresa agricola, integrata con attività di carattere socio-sanitario, educativo e di inclusione lavorativa, a vantaggio di persone svantaggiate o a rischio di emarginazione. La proposta di legge prevede inoltre l’istituzione di un Osservatorio regionale sull’agricoltura sociale al quale sarà affidato il compito di verifica, monitoraggio e valutazione della qualità dei servizi offerti, di un registro e della rete delle aziende accreditate.
Quanto alle misure di sostegno promosse dalla Regione e agli interventi pubblici, si prevedono specifiche azioni: dalla promozione della fornitura di prodotti di agricoltura sociale per la ristorazione collettiva all’assegnazione prioritaria di terreni demaniali o di beni confiscati.