Berardi: “Il Governo accetti la proposta dell’Anli e confermi gli insegnanti con diploma magistrale”
La presidente dell’associazione nazionale liberi insegnanti con alcuni colleghi per protesta ha iniziato lo sciopero della fame: il senatore esprime vicinanza.
Roberto Berardi, senatore orbetellano del gruppo Forza Italia-Berlusconi presidente, continua la sua battaglia a favore dei docenti con diploma magistrale che da mesi lottano per far valere i propri diritti. La vicenda riguarda i diplomati prima del 2001 che rischiano di perdere il ruolo, se già assunti in passato, o di essere depennati dalle graduatorie a esaurimento. Il senatore è vicino alla presidente Alessandra Grammino e ai suoi colleghi dell’Associazione nazionale liberi insegnanti (Anli) che per protesta hanno iniziato lo sciopero della fame.
«Esprimo la mia totale vicinanza alla presidente e agli associati – dichiara il senatore –. Da tempo mi faccio portavoce di questa categoria di docenti che rischiano di perdere il lavoro per un’assurda vicenda che, come spesso accade in Italia, non premia il merito ma solo il titolo. Non è possibile che per farsi ascoltare debbano dichiarare lo sciopero della fame. Trovo la proposta di Anli per l’istituzione del doppio canale di reclutamento nelle scuole dell’infanzia e primarie, appropriata per uscire dall'impasse e garantire un futuro alle decine di migliaia di insegnanti che si vedono portar via il loro posto di lavoro.La richiesta riguarda la conferma e il ripristino dei ruoli e l’assunzione dei docenti: il 50% attraverso concorsi ordinari o straordinari e il restante da attingere da due graduatorie che comprendano anche i diplomati magistrali. Ovviamente, l’inserimento in queste graduatorie presuppone anche la valutazione degli ulteriori titoli culturali conseguiti e del servizio già prestato.Si tratta di una proposta di risoluzione semplice ed equa. Converrebbe anche al Governo, dato che eviterebbe la procedura di infrazione da parte dell’Unione europea, che considererebbe questa proposta come un’iniziativa seria di contrasto al precariato. L’approvazione avrebbe bisogno di una legge ordinaria, pertanto avrebbe un iter agevole».