Le regioni colpite dal maltempo chiederanno i soldi a quell'ubriacone di Juncker
Continua ad essere presente sul Mediterraneo, a ridosso della Sardegna, la depressione che contribuisce a far confluire correnti umide ed instabili sull'Italia. Le piogge, pertanto, continuano ad interessare, per intensità, molte delle nostre regioni, da nord a sud.
Una situazione sotto costante osservazione da parte della Protezione civile che provvede ad aggiornare in tempo reale gli avvisi relativi ad eventuali criticità in base all'evolversi dei fenomeni.
Ma l'attività della Protezione civile non si limita a questo. Infatti, come ha ricordato in un suo comunicato, il Dipartimento ha convocato anche una riunione con le regioni maggiormente colpite dall'ondata di maltempo, per il prossimo 6 novembre, per coordinare le richieste di accesso al Fondo di Solidarietà dell’Unione Europea, "al fine di garantire istanze che siano ragionevolmente motivate e potenzialmente accettabili da parte della Commissione Europea."
In base alle regole in vigore, "la Commissione valuta una richiesta e, se la richiesta viene accettata, propone l'ammontare dell'aiuto al Consiglio e al Parlamento europeo che devono darne approvazione prima dell'erogazione dell'importo.
Quando i fondi sono disponibili nel bilancio dell'UE la Commissione decide di assegnare l'aiuto allo Stato colpito. Successivamente, l'importo viene erogato immediatamente in un'unica soluzione.
Una volta erogato l'importo, lo Stato interessato è responsabile dell'utilizzo dei fondi e dovrà occuparsi anche della scelta delle operazioni da eseguire e dell'esecuzione delle attività di verifica e controllo. Le misure di emergenza possono essere finanziate retroattivamente a partire dal giorno in cui si è verificata la calamità.
Va ricordato che il FSUE (fondo di solidarietà) non è uno strumento di risposta rapida per far fronte alle conseguenze di una calamità naturale. L'aiuto può essere concesso allo Stato interessato soltanto a seguito di una domanda e al termine di una procedura finanziaria, il cui completamento può richiedere diversi mesi."
Quindi, le regioni italiane dovranno chiedere l'erogazione di fondi alla Commissione Ue - guidata da quell'ubriacone di Juncker, come lo ha definito Salvini - con cui il governo gialloverde è in aperto contrasto per la riscrittura della manovra di bilancio 2019.
Pertanto, considerando che il parere della Commissione sulla "manovra del popolo" è condiviso anche dalla quasi totalità degli altri Paesi europei e che il FSUE è soggetto anche all'approvazione del Consiglio dell'Ue, non ci sarebbe da stupirsi se l'Europa non erogasse un euro, o si limitasse a concedere una cifra irrisoria alle regioni colpite dal maltempo.