Sea-Watch 3, 42 naufraghi ad un miglio da un porto sicuro
La "capitana" Carola - una capitana vera e non certo un coniglio come certi personaggi che si fanno chiamare capitani e dicono di spaccare il mondo per poi, con la coda tra le gambe, rifugiarsi come un pupo qualsiasi dietro la gonnella "di un voto" in Parlamento per evitare di difendere le proprie idee che, evidentemente non valgono un fico secco - in un breve video su Twitter ha spiegato il motivo del suo tentativo di attracco al porto di Lampedusa, tentato nel primo pomeriggio di giovedì.
Dopo 24 ore senza aver ricevuto alcuna risposta da parte delle autorità locali, venute meno alla loro responsabilità di far sbarcare i naufraghi a bordo, Carola Rackete ha deciso di attraccare a Lampedusa. Le autorità portuali le hanno fatto sapere che non vi era un molo disponibile.
Per tale motivo, la "capitana" ha fermato la nave, prospettando come alternativa l'utilizzo dei motoscafi della Sea-Watch per il trasbordo dei migranti dalla nave alla terraferma, che dista meno di un miglio.
Ed è in quel momento che Guardia Costiera e Guardia di Finanza sono di nuovo saliti a bordo della Sea-Watch 3, chiedendo alla capitana di avere ancora un po' di pazienza in attesa di uno sblocco della situazione, che non dovrebbe tardare.
Mentre l'ossessionato ministro dell'Interno italiano continua la sua isterica propaganda contro tutto e contro tutti coloro che trovino assurdo il suo comportamento, i suoi sforzi sono alla fine risultati un ottimo incentivo pubblicitario a sostegno di Sea-Watch, a tal punto che in meno di 24 ore la raccolta fondi a sostegno della Ong tedesca per eventuali spese legali e sanzioni ha superato i 60mila euro!
Nel pomeriggio, alcuni esponenti parlamentari di Sinistra Italiana, Radicali e Partito Democratico sono saliti a bordo della Sea-Watch 3 per testimoniare il proprio supporto.