Prima di recarsi a Kenosha, Trump giustifica il suprematista bianco che ha ucciso due persone e ne ha ferita un'altra
Donald Trump, che con lo slogan "legge e ordine" scelto dai suoi "strateghi" cerca di recuperare lo svantaggio che lo divide dal rivale Biden nei sondaggi per le presidenziali del prossimo novembre, martedì ha deciso di visitare Kenosha, la città americana del Wisconsin dove si sono verificati disordini dopo il ferimento di una persona di colore da parte di un poliziotto, durante un tentativo di arresto.
Jacob Blake è stato colpito alle spalle da distanza ravvicinata con sette proiettili che gli hanno causato la paralisi degli arti inferiori e danni agli organi interni.
Durante i disordini che ne sono derivati, il suprematista Kyle Rittenhouse, un 17enne bianco armato di fucile semiautomatico, ha sparato sui manifestanti uccidendo due persone e ferendone un'altra.
Che cosa andrà a fare Trump a Kenosha?
A verificare i danni causati durante i disordini ed a complimentarsi con la polizia e la Guardia nazionale per aver riportato la calma.
Incontrerà Jacob Blake o i suoi familiari?
No, perché - ha dichiarato - volevano che fossero presenti anche gli avvocati. Il padre di Jacob Blake, da parte sua, ha affermato che la vita di suo figlio è più importante di un incontro con il presidente Trump.
Il Governatore dello Stato ed il sindaco di Kenosha avevano chiesto alla Casa Bianca di far cambiare idea a Trump per evitare una ripresa degli scontri e delle violenze.
Ma così non è stato. Oltretutto, per esacerbare ulteriormente gli animi, durante una conferenza stampa tenutasi lunedì, alla domanda di un giornalista che gli ha chiesto se condannerà quanto fatto da Rittenhouse, Trump ha risposto in questo modo:
"Stiamo guardando tutto. E quella era una situazione interessante. Avete visto lo stesso nastro che ho visto io. E stava cercando di allontanarsi da loro, immagino; almeno sembra. Ed è caduto, e poi lo hanno attaccato con molta violenza. Ed era qualcosa che stiamo guardando in questo momento ed è sotto inchiesta. Ma immagino che fosse in guai seri. Sarebbe stato... io... probabilmente sarebbe stato ucciso". [La traduzione riporta fedelmente le parole di Trump, perché è così che si esprime, ndr.]
Alla successiva domanda del giornalista se ritenesse che i privati cittadini debbano far ricorso all'uso delle armi, Trump, dopo aver fatto delle distinzioni tra poliziotti buoni e poliziotti cattivi, ha risposto in questo modo:
"Io onoro le forze dell'ordine. Non saremmo qui adesso se non fosse per le forze dell'ordine. Dobbiamo fermare questa orribile ideologia di sinistra che sembra permeare il nostro paese. E fondamentalmente, è debolezza. È debolezza da parte dei politici democratici. Come repubblicani, non abbiamo problemi. Dai uno sguardo alle nostre città; le nostre città stanno andando molto bene. Sono al sicuro. Sono al sicuro".
Queste le dichiarazioni di una persona che ricopre un incarico che, in base alla Costituzione su cui ha giurato, gli impone di rappresentare tutti i cittadini della nazione, al di là del colore della pelle, del loro credo religioso e del loro credo politico.