Nella consueta udienza generale del mercoledì, Papa Francesco ha parlato del problema di migranti. Citando i capitoli 30 e 31 del libro di Geremia, conosciuti come “libro della consolazione”, dove il profeta si rivolge agli israeliti deportati in terra straniera preannunciando loro il ritorno in patria.

Papa Francesco cita il quesito che spesso viene pronunciato quando ingiustizie e oppressione sono davanti agli occhi di tutti e niente sembra potrevi porre rimedio: dov'è Dio?

Ed è questa la domanda che molti migranti che soffrono il dramma della guerra e la fuga dalle loro abitazioni, senza ricevere accoglienza ed supporto:  «Come è possibile che tanta sofferenza possa abbattersi su uomini, donne e bambini innocenti? E quando cercano di entrare in qualche altra parte gli chiudono la porta. E sono lì, al confine perché tante porte e tanti cuori sono chiusi. I migranti di oggi che soffrono il freddo, senza cibo e non possono entrare, non sentono l’accoglienza. A me piace tanto sentire quando vedo le nazioni, i governanti che aprono il cuore e aprono le porte!»

A questa richiesta d'aiuto risponde il profeta Geremia con il suo annuncio di speranza e consolazione: «Dio non è assente neppure oggi in queste drammatiche situazioni, Dio è vicino, e fa opere grandi di salvezza per chi confida in Lui. Non si deve cedere alla disperazione, ma continuare ad essere sicuri che il bene vince il male e che il Signore asciugherà ogni lacrima e ci libererà da ogni paura».