In Spagna, mentre l'Audiencia Nacional ha aperto le porte del carcere per l'ex-tesoriere del Partito Popolare, Luis Bárcenas condannato a 33 anni per il "caso Gürtel", è stato calendarizzato il dibattito sulla sfiducia al governo Rajoy.

Si terrà questa settimana, tra giovedì e venerdì. Quando ancora mancano tre giorni alla discussione, il leader del Partito Socialista Pedro Sánchez, al momento, ha solo l'appoggio degli 84 deputati del suo gruppo parlamentare, i 67 di Podemos, i 3 di Compromis, oltre al rappresentante delle Canarie, Pedro Quevedo. In totale sono 155 voti, mentre la maggioranza dei 350 parlamentari si raggiunge a quota 176.

Il contributo di Ciudadanos, che con il suo appoggio ha permesso di dar vita all'attuale governo, potrebbe essere decisivo a far cadere Mariano Rajoy. Ma il suo leader, Albert Rivera, pretende che a presentare la mozione di sfiducia non sia Sanchez, ma una figura terza.

Infatti, in base alla legislazione spagnola, chiunque presenti una mozione di sfiducia al governo si candida automaticamente a presiederlo. Per questo Rivera non vuole Sanchez, anche se ha comunque aggiunto che, pur evitando la sfiducia, la legislatura in corso è ormai terminata, invitando l'attuale premier a chiuderla in modo ordinato, per andare al voto in autunno.

Il coordinatore generale del Partito Popolare, Fernando Martinez-Maíllo, è ovviamente di tutt'altro avviso.