In Italia, i nomi delle vittime dell'attività di spionaggio dei servizi di sicurezza governativi (quali siano e per quali scopi abbiano agito non è ancora dato sapere) tramite lo spyware Graphite dell'azienda israeliana Paragon sono stati il direttore di Fanpage Francesco Cancellato, l'attivista libico rifugiato in Svezia Husam El Gomati e il fondatore e capomissione della ong Mediterranea, Luca Casarini. Il filo comune che lega tutti e tre è l'essere profondamente critici nei confronti delle politiche del Governo Meloni, anche per quanto riguarda i suoi rapporti con la Libia.
Parlando con l'agenzia LaPresse, Luca Casarini ha dichiarato che i telefoni di altri tre membri di Mediterranea sarebbero stati messi sotto sorveglianza:
"Abbiamo verificato e sono almeno tre, la metà tra gli italiani. Io credo che questo possa significare che Mediterranea è uno dei target, non io personalmente, ma la ong in quanto tale. È dovuto anche al fatto che noi gestiamo l’unica nave battente bandiera italiana. Il contesto in cui questo sta avvenendo è quello della Libia e il memorandum Italia-Libia. A noi i libici hanno anche sparato addosso, siamo particolarmente esposti con i libici e direi anche con chi cerca di capire cosa facciamo e cosa faremo. Anche loro stanno tutti bene e più carichi di prima.Io mi sento benissimo e una delle cose che mi fa star bene è che io non ho niente da nascondere e neanche Mediterranea. È questo il loro cruccio: noi diciamo tutto pubblicamente ed è un’arma formidabile. Loro vorrebbero dire che stiamo facendo cose di nascosto, mentre gli unici che lo fanno sono quelli che spiano. Almasri è uno spettacolo che abbiamo offerto al Paese, di quante cose nascoste e non dette fanno e senza riuscire a dire che è per ragion di Stato, mettendo su lo spettaccolino da azzeccagarbugli. Noi siamo orgogliosi di quello che facciamo, mentre loro non lo sono, non si può dire quello che fanno. I patti Italia-Libia sono una brutta pagina della storia del Paese".
La vicenda è stata resa nota dal Guardian. Una volta che è venuta alla luce, la società che gestisce lo spyware, che stipula accordi esclusivamente a livello di governi, ha stracciato quello con il governo italiano. Il Governo Meloni nega di aver ordinato l'attività di sorveglianza, ma non può negare che tale attività sia stata comunque effettuata da organizzazioni che operano sotto il suo ombrello: o Palazzo Chigi mente oppure Meloni non ha il controllo dei servizi di sicurezza del Paese.
Difficile dire quale sia la cosa peggiore.