Che sia possibile far convivere le varie discipline artistiche, è stato il tema cruciale dell’incontro tenutasi a Palazzo Conti il 18 ottobre 2016. Musica, letteratura, pittura, fumetto, poesia e scultura possono tranquillamente scambiarsi ‘opinioni’. Ma, soprattutto, possono essere, ognuna, fonte di ispirazione per l’altra. Quindi e in quest’ottica, il corto circuito tra le diverse forme espressive degli artisti – se ce ne fosse bisogno - è stato sdoganato ufficialmente. Da ciò, domande come “Cos’hanno in comune i Metallica e Hemingway, Bowie e Orwell?”, potranno essere tranquillamente risolte. Nel dibattito particolarmente animato ha avuto particolare luce il tema delle canzoni ispirate alle opere letterarie. E ai fumetti. Ma è successo anche il contrario. Ad esempio, visto che l’argomento ha avuto il suo posto nell’agone discorsivo, si può ricordare quanto la musica abbia funzionato per Tiziano Sclavi – inventore del fenomeno Dylan Dog – come imput per la sua narrativa dark. Comunque e per rimanere sui brani collegati alla scrittura tramite immagini e alla letteratura, si citeranno alcuni casi.
Il primo caso è David Bowie e il suo 1984. Bowie non ottenne le autorizzazioni necessarie per ‘musicare’ Orwell, ma riversò buona parte del materiale nell’album Diamond Dogs (basti pensare, oltre a 1984, a We are the Dead e Big Brother), aggiungendo una spruzzata di Burroughs e il tocco glam apocalittico che lo ha sempre contraddistinto.
Per i Metallica e For whom the bell tolls, si cita la terza traccia del secondo album che prende il nome da Per chi suona la campana di Ernest Hemingway.
La canzone degli 883, per il fumetto e in Italia, ha come protagonista l’Uomo Ragno e si chiama “Hanno ucciso l’uomo ragno”. Il supereroe dei fumetti della Marvel è posto a simboleggiare la gioventù che si scontra con le problematiche della vita.
Ancora e recentemente, per il trentennio di Dylan Dog del segnalato Sclavi, è stato pubblicato un brano fortemente ispirato al personaggio del fumetto cupo. Si tratta di “Non sono mica Dylan Dog”, l’ideale canzone ufficiale per i 30 anni di presenza dell’indagatore dell’incubo tra le mani di appassionati dello straniante e, a volte, di improbabili lettori, come Umberto Eco. L’autore è il rocker emiliano Mimmo Parisi.