A questo punto bisognerebbe pensare alla necessità di ricorrere a transenne e prenotazioni per fare ordine e mettere in fila tutti coloro che predicono all'Italia il disastro economico prossimo venturo.
In ordine di tempo al lungo elenco si è aggiunta quest'oggi l'OCSE, l'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico, che nel suo ultimo rapporto sull'Italia dichiara che nel 2019 "il Pil del nostro Paese dovrebbe registrare una contrazione dello 0,2% e un aumento dello 0,5% nel 2020. La politica di bilancio espansiva e una debole crescita faranno lievitare il disavanzo delle finanze pubbliche, che passerà dal 2,1% del Pil del 2018 al 2,5% nel 2019 mentre il debito salirà al 134%".
Non solo. L’Ocse mette in guardia l'Italia anche dai rischi del reddito di cittadinanza e di quota 100. Per il primo c'è la possibilità che, per come è stato licenziato, incoraggi l’occupazione "informale" aumentando la povertà, mentre per la revisione della Fornero l'OCSE ne auspica direttamente l'abrogazione per il rischio di far rallentare la crescita e aumentare il debito.
La risposta di Di Maio:
«L'Ocse a settembre 2018 ci chiedeva di non cancellare la Fornero. Oggi in un nuovo report scrive che bisogna subito abrogare Quota 100 perché crea debito e disuguaglianze. Poi scrive che il Reddito di cittadinanza "incoraggia l'occupazione informale" e crea "trappole della povertà". Sapete cosa significa tutto questo? Che stiamo andando nella giusta direzione.
Rispetto l'opinione di tutti, ma quando non perdi occasione per sparare contro il mio Paese e contro gli italiani no, mi dispiace, ma questo non lo accetto.
Andiamo avanti così, con lo scopo di restituire dignità ai cittadini. Qualcuno seduto su una scrivania lontano migliaia di chilometri crede che l'Italia per ripartire debba attuare politiche di austerity? Bene, le facessero a casa loro. I nostri prossimi passi sono un abbassamento del carico fiscale alle imprese e un grande aiuto alle famiglie. No intromissioni, grazie. Sappiamo quello che stiamo facendo!»
Che Di Maio sappia quello che sta facendo è una sua considerazione, del tutto personale, e ben più che ottimistica, come dimostrano i numerosi infortuni in relazione alle scelte da lui fatte finora che hanno portato la Lega ad oltre il 30% nelle intenzioni di voto, mentre il Movimento 5 Stelle è diventato la terza forza politica.
Più tecnica la replica del ministro dell'Economia Giovanni Tria:
«Quota 100 serve ad affrontare un problema di transizione dovuto ad un'interruzione del naturale turnover della forza lavoro collegato alla riforma delle pensioni di alcuni anni fa, fatta per dare stabilità e sostenibilità al sistema pensionistico. ...
Il reddito di cittadinanza è concepito con il duplice intento di consentire a chi è a rischio emarginazione di entrare nel mercato del lavoro e, come conseguenza, di aumentare la propensione al consumo e irrobustire la domanda interna. Il meccanismo di condizionalità, collegato al coinvolgimento attivo in percorsi lavorativi, consente di evitare eventuali abusi, con il sussidio che rappresenta un'attivazione di forza lavoro potenziale e non solo uno strumento assistenziale».
Ma il problema è che Tria, che da giorni viene incalzato dal ministro dell'Interno Matteo Salvini - cui tutto sembra competere, compresa la gestione dell'Economia - che gli chiede di dare una risposta veloce ai truffati dalle banche, perché di tempo sufficiente per farlo ne ha avuto... ma non lo ha ancora fatto, di risposte finora non ne ha date e non pare intenzionato a darle nel prossimo futuro!
Probabilmente, perché quota 100 e reddito di cittadinanza hanno drenato le risorse disponibili e Tria non ne ha a disposizione altre per rifondere i truffati dalle banche. E se così fosse l'OCSE non avrebbe tutti i torti a preoccuparsi.