Alcuni ospedali nel Regno Unito hanno fatto sapere di esser stati costretti a rinviare interventi chirurgici non urgenti a causa dell'aumento dei ricoveri di pazienti Covid, a cui va sommato il problema rappresentato dalle assenze del personale sanitario contagiato, costretto pertanto ad auto-isolarsi.
Questo sabato, in tutto il Regno Unito si sono registrati 32.367 nuovi casi Covid e 34 decessi entro 28 giorni dal riscontro della positività. È il quarto giorno consecutivo che in quel Paese il numero dei nuovi casi supera quota 30.000.
Seppure con una percentuale di un terzo inferiore al passato (rispetto al numero di nuovi casi), stanno progressivamente aumentando anche i ricoveri: 563 nelle ultime 24 ore, con il numero dei pazienti ventilati che adesso è di 417, mentre è di 2.731 il totale di quelli ospedalizzati.
L'Academy of Medical Royal Colleges ha dichiarato che le persone dovrebbero continuare ad adottare misure di protezione, mentre il premier Johnson, in Inghilterra sembra intenzionato a confermare il ritiro delle ultime norme anti-contagio a partire dal 19 luglio. Un annuncio in tal senso dovrebbe esser fatto lunedì prossimo.
Il neosegretario alla salute Sajid Javid, che nel febbraio dello scorso anno si era dimesso da Cancelliere dello Scacchiere e che da un paio di settimane è tornato a far parte del governo prendendo il posto del dimissionario Matt Hancock (e poi criticano le giravolte che si vedono in Italia!), ha affermato di attendersi che il numero giornaliero delle infezioni raggiungerà i 50.000 nuovi casi al giorno in corrispondenza del 19 luglio.
Nonostante tali premesse, per la finale di Euro 2020, allo stadio londinese di Wembley domenica sera saranno ammesse 60mila persone.
Mettendo insieme i vari pezzi del mosaico, l'unica spiegazione possibile all'apparente incongruenza inglese può esser data dal fatto che il premier Johnson, con gran parte della popolazione vaccinata, voglia raggiungere l'immunità di gregge lasciando che il contagio circoli indisturbato in tutta l'isola, confidando che le persone più giovani, che non sono ancora del tutto vaccinate, non si ammaleranno (perlomeno in maniera grave) come invece si sarebbero ammalate quelle in età più avanzata. Un cinismo che però non tiene conto che in tal modo favorirà lo sviluppo di nuove varianti di coronavirus che, probabilmente, finiranno per essere ancor più contagiose e ancor meno controllabili rispetto a quelle attuali.