Oltre 45.000 il bilancio provvisorio delle vittime dei terremoti del 6 febbraio che hanno colpito Turchia e Siria
Anche se molte delle squadre di soccorso internazionali hanno lasciato, in Turchia, le zone colpite dal terremoto, quelle locali continuano l'operta di ricerca tra le macerie nella speranza di trovare altri sopravvissuti, come è avvenuto per Hakan Yasinoglu, un uomo di circa quarant'anni, salvato nella provincia di Hatay, 278 ore dopo la prima scossa di terremoto nella notte del 6 febbraio.
In precedenza, ad Antakya più conosciuta con il suo nome storico Antiochia, erano stati salvati Osman Halebiye, 14 anni, e Mustafa Avci, 34 anni. Quest'ultimo, durante il salvataggio, è stato fatto parlare in videochiamata con la sua famiglia.- Suo padre, intervistato, ha detto che aveva perso completamente ogni speranza di rivedere in vita il figlio, dopo aver visto le macerie della sua abitazione, ritenendo che nessuno avrebbe potuto essere tirato fuori vivo.
Finora è più di 45.000 il numero delle persone hanno perso la vita nei due terremoti che hanno colpito la Turchia e la Siria, ma il bilancio è destinato a crescere, poiché sono oltre 260.000, nella sola Turchia, le abitazioni andate completamente distrutte e molte sono le persone ancora disperse nelle aree più colpite del paese.
Attualmente, le vittime in Turchia sono state 39.672, mentre in Siria è di circa 6mila il numero dei morti, il cui bilancio non è però cambiato da giorni e non è chiaro se ciò sia dovuto o meno alla situazione caotica di quel Paese o al fatto che tutte le vittime siano ormai state recuperate. In entrambi i Paesi non è stato ancora comunicato il numero dei dispersi!
Intanto, cresce la rabbia dei sopravvissuti per come le abitazioni, residenziali e non sono state costruite. Ad Antakya il solo Ronesans Rezidans (Residenza Rinascimentale), uno dei tanti palazzi crollati, ha causato la morte di centinaia di persone. Il guaio è che quell'edificio era stato spacciato come resistente ai terremoti, mentre invece è andato completamente distrutto.
Erdogan, anche in previsione delle elezioni della prossima primavera, oltre ad annunciare indagini su chiunque possa essere considerato responsabile del crollo degli edifici, ha ordinato l'arresto di oltre 100 costruttori sospettati di non aver realizzato le opere con madalità e materiali promessi.
Giovedì, le Nazioni Unite hanno lanciato un appello per oltre 1 miliardo di dollari in fondi per le operazioni di soccorso turca e di 400 milioni di dollari per quellke in Siria.