La stima iniziale fornita dall'Istat indica che a gennaio il dato congiunturale dell'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera popolazione (NIC), esclusi i tabacchi, è aumentato del +0,3%.

L'aumento è dovuto principalmente alla crescita dei prezzi dei prodotti alimentari non lavorati (+1,1%), dei prodotti alimentari lavorati (+1%), dei servizi per l'abitazione (+0,4%), dei prodotti energetici non regolamentati e degli altri beni (+0,3% entrambi); gli effetti di questi aumenti sono stati solo parzialmente compensati dalla diminuzione dei prezzi dei servizi di trasporto (-1,2%) e da un leggero calo dei prezzi dei prodotti energetici regolamentati (-0,1%).


Su base  annua, rispetto a gennaio 2022, l'aumento è stato del +0,8% rispetto all'aumento del +0,6% del mese precedente.

L'accelerazione dell'inflazione su base annua è attribuibile all'aumento dei prezzi dei servizi di trasporto (da +3,7% a +4,3%), dei prodotti alimentari non lavorati (da +7,0% a +7,5%) e alla riduzione del calo dei prezzi dei prodotti energetici regolamentati (da -41,6% a -21,4%). Al contrario, l'aumento dei prezzi dei servizi per l'abitazione (da +4,2% a +2,9%) e dei beni durevoli (da +1,5% a +0,8%) si è attenuato.


Nel mese di gennaio, l'inflazione di base, escludendo i prodotti energetici e gli alimenti freschi, è rallentata dal +3,1% al +2,8%, e quella escludendo solo i prodotti energetici è passata dal +3,4% al +3,1%.

La dinamica dei prezzi dei beni ha rallentato la sua discesa (da -1,5% a -0,8%), mentre quella dei servizi, pur rimanendo positiva, è rallentata (da +3,4% a +2,9%), portando a una riduzione del differenziale inflazionistico tra il settore dei servizi e quello dei beni (+3,7 punti percentuali, rispetto ai +4,9 di dicembre).

I prezzi dei prodotti alimentari, per la cura della casa e della persona, sono aumentati leggermente su base annua, passando dal +5,3% al +5,4%, mentre quelli dei prodotti ad alta frequenza d'acquisto sono rallentati (dal +4,4% di dicembre al +3,6%).

L'inflazione acquisita per il 2024 è del +0,3% per l'indice generale e del +0,9% per la componente di base.


Secondo le stime preliminari, l'indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) è diminuito dell'1,1% su base mensile, a causa dell'inizio dei saldi invernali di abbigliamento e calzature, che l'indice NIC non considera, e è aumentato dello 0,9% su base annua (in aumento rispetto al +0,5% di dicembre).


L'Istat, oltre al dato dei prezzi al consumo, ha comunicato anche l'aggiornamento dei beni e servizi compresi nel paniere dei prezzi per l'anno in corso, tenendo conto sia delle novità nelle abitudini di spesa delle famiglie, sia dell'evoluzione di norme e classificazioni e, in alcuni casi, arricchendo la gamma dei prodotti che rappresentano consumi consolidati.

Tra i prodotti più rappresentativi dell'evoluzione dei consumi delle famiglie, che entrano nel paniere 2024 vi sono: l'Apparecchio per deumidificazione e purificazione aria, la Lampadina smart e il Pasto all you can eat.

Tra quelli che rappresentano consumi consolidati entrano: la Piastra per capelli, il Rasoio elettrico, lo Scaldaletto elettrico e alcuni corsi ricreativi e sportivi (di tennis o padel, di acquagym, di calcio e calcetto).

Sono circa 33 milioni le quotazioni di prezzo provenienti ogni mese dalla Grande Distribuzione Organizzata (GDO), utilizzate nel 2024 per stimare l’inflazione; 385mila sono raccolte sul territorio dagli Uffici comunali di statistica (UCS); quasi 235mila dall’Istat direttamente o tramite fornitori di dati; più di 157mila le quotazioni provenienti dalla base dati dei prezzi dei carburanti del Ministero dello Sviluppo economico.