Mercoledì i sindacati hanno incontrato a Roma i vertici di Ita, la nuova società aerea che inizierà ad essere operativa dal prossimo 15 ottobre, in sostituzione di Alitalia.
Presente all'incontro il presidente di Ita, Alfredo Altavilla, che ha ribadito quanto era già stato indicato in precedenza a mezzo stampa, con l'azienda che inizierà i voli utilizzando 52 aeromobili e un totale di 2.800 dipendenti, per arrivare all'obiettivo di 105 aeromobili e circa 5.750 lavoratori.
Altavilla ha comunicato che Ita parteciperà alla gara per aggiudicarsi il marchio Alitalia e che sarà valutata la possibilità, in caso di opportunità industriale, di partecipare alle gare per aggiudicarsi le due aree di manutenzione con quota di minoranza come indicato dalla Commissione europea e di handling, con quota di maggioranza come da accordi con Bruxelles.
I sindacati non hanno però accettato una buona parte di quanto è stato prospettato loro, chiedendo risposte concrete per 10.500 lavoratori, visto che ne mancano quasi 8mila all'appello rispetto ai 2.800 che Ita vuole assumere.
Inoltre, i sindacati hanno stigmatizzato anche la volontà di Ita di uscire da Assaereo, l'associazione datoriale che applica il contratto collettivo nazionale. Una decisione definita paradossale dai sindacati perché attuata da una società che è controllata dallo Stato e che va contro le norme del decreto Rilancio sull'applicazione dei minimi contrattuali previsti dal contratto nazionale.
Per questo, i rappresentanti sindacali hanno dichiarato di voler allargare la trattativa al Governo, coinvolgendo i ministeri del Lavoro, dello Sviluppo Economico, dei Trasporti e dell'Economia (che è l'azionista di maggioranza) perché servono risposte che la nuova compagnia non può dare da sola.
E per tutte queste ragioni i sindacati hanno anche confermato lo sciopero unitario di 24 ore indetto per il 24 settembre.