Nel completo disinteresse generale, l'agenzia di stampa Reuters ha pubblicato in esclusiva una notizia relativa ad un piano dell'Italia che affiderebbe alla Guardia costiera libica il controllo dei salvataggi in mare nel Mediterraneo.

Il piano è stato presentato a Roma, nel mese di novembre, durante una conferenza organizzata a porte chiuse dalla missione Ue contro il traffico di esseri umani. Ammessi a parteciparvi erano rappresentanti dell'Unione europea, gruppi non governativi e Guardia costiera, in base ad una fonte - non citata da Reuters - che ha preso parte alla riunione.

Nella presentazione, illustrata in 30 slide, l'Italia avrebbe preventivato di spendere circa 44 milioni di euro per dare ai libici, entro il 2020, la possibilità di estendere le operazioni di soccorso e ricerca dei migranti nel sud del Mediterraneo, fornendo di ulteriori mezzi la Guardia costiera libica, anche per creare un proprio centro di coordinamento dei salvataggi.

Quindi, per riassumere in sintesi la notizia, l'Italia - probabilmente con il placet e il supporto dell'Ue - affiderebbe - entro il 2020 - alla Guardia costiera libica le operazioni di ricerca e soccorso dei migranti anche nell'area attualmente pattugliata dalla marina italiana e, quasi sicuramente, dalle navi degli altri paesi dell'Ue.

Non solo i libici continueranno a gestire i migranti nei loro centri di detenzione, ma si occuperanno - da soli - anche del loro "soccorso" in mare.

Come i libici si occupino dei migranti è inutile ripeterlo, ormai tutti ne sono a conoscenza. Ma come accenno ai più sbadati è comunque utile ripeterlo. I migranti accolti nei centri di detenzione sono sottoposti dai libici a tutte le violazioni dei diritti umani possibili e immaginabili, condannate da qualsiasi organismo internazionale. I migranti "soccorsi" in mare - nel caso non vengano lasciati annegare o travolti dalle stesse motovedette deputate a salvarli - vengono percossi e frustati dai marinai libici. Tutto questo nel totale disinteresse dell'Italia e dell'Europa che, a loro dire, stanno operando per salvare la vita a chi fugge da guerre e persecuzioni.

Nonostante che già adesso l'Italia sia a conoscenza che le modalità di salvataggio dei libici non tutelino sicurezza e diritti umani, ecco che la Reuters ci fa sapere dell'esistenza di un piano per estendere ai libici l'area di competenza per il soccorso in mare dei migranti.

La Reuters ha chiesto alle istituzioni italiane coinvolte nella realizzazione del piano un commento prima di pubblicare l'articolo. Queste sono state le repliche: "La guardia costiera italiana non ha risposto a una richiesta di commento e così anche la presidenza del Consiglio, che ha rimandato la questione al Viminale."