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La missione Sophia della Ue nel 2015 prevedeva il blocco navale

Fa molto discutere la proposta di Fratelli d'Italia che propone come contrasto alla immigrazione clandestina il blocco navale delle navi di contrabbandieri che portano migliaia di migranti irregolari nel nostro paese, in cambio di migliaia di euro, mettendo a rischio la vita di centinaia di persone. Da ogni parte si sono levate le proteste di chi ritiene questa iniziativa come inapplicabile e contro le leggi europee e quelle dei trattati di navigazioni internazionali, mentre gli hot spot italiani sono letteralmente al collasso, per le centinaia di arrivi che si susseguono quasi giornalmente. Ma in realtà a ben guardare proprio la Ue con la sua missione Sophia aveva previsto proprio questa misura come contrasto al contrabbando di essere umani nel mar Mediterraneo. Il 18 maggio 2015 il Consiglio Europeo definiva il quadro generale dell'operazione di gestione militare della crisi volta ad adottare misure sistematiche per individuare, fermare e mettere fuori uso imbarcazioni e mezzi usati o sospettati di essere usati dai trafficanti di esseri umani nel pieno rispetto del diritto internazionale.

L'operazione era suddivisa in quattro fasi:

• (22 giugno – 7 ottobre 2015) Fase Uno, volta a dispiegare le forze e raccogliere informazioni sul modus operandi dei trafficanti e contrabbandieri di esseri umani.

• (7 ottobre 2015 – in corso) Fase Due, durante la quale gli assetti della Task Force potranno procedere, nel rispetto del diritto internazionale, a fermi, ispezioni, sequestri e dirottamenti di imbarcazioni sospettate di essere usate per il traffico o la tratta di esseri umani. Tale fase è stata a sua volta suddivisa in una fase in alto mare, attualmente in corso, ed una in acque territoriali libiche, che potrà iniziare a seguito di una Risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e dell'invito del relativo Stato costiero.

• Fase Tre, volta a neutralizzare le imbarcazioni e le strutture logistiche usate dai contrabbandieri e trafficanti sia in mare che a terra e quindi contribuire agli sforzi internazionali per scoraggiare gli stessi contrabbandieri nell'impegnarsi in ulteriori attività criminali. Anche questa Fase necessita di Risoluzione del'ONU e del consenso e cooperazione da parte del corrispondente Stato costiero.

• Fase Quattro, che prevede il re-deployment.

Ecco allora che come si vede malgrado questa misura non sia mai stata attuata, era comunque prevista dai trattati europei e quindi era considerata come possibile e fattibile, e nessuno allora aveva avuto da ridire nulla. "Per chi dice che 'il blocco navale non si può fare' ecco cosa era previsto dalla missione Sophia della Eu e che non è mai stato attuato: «Neutralizzare le imbarcazioni e le strutture logistiche usate dai contrabbandieri e trafficanti sia in mare che a terra». Ripartiamo da qui", scrive il senatore Giovanbattista Fazzolari, responsabile del programma di Fratelli d'Italia. Come dire che l'idea di Giorgia Meloni e del suo partito non è nata per caso e come boutade, ma era letteralmente prevista in una missione della Ue.

Autore Vincent Caccioppoli
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