Theresa May ha scritto una lettera al presidente del Consiglio europeo Donald Tusk per chiedere un proroga alla Brexit, dichiarando che l'attuale impasse non potrà continuare: se i colloqui con il partito laburista non permettessero di individuare una soluzione condivisa che il Parlamento potrebbe così approvare, ai deputati britannici verrebbe chiesto di esprimersi su una serie di opzioni vincolanti che il governo sarebbe pronto a rispettare.

Per questo, Theresa May ha proposto a Tusk un'estensione della scadenza della Brexit fino al 30 giugno, aggiungendo che se il Regno Unito fosse ancora uno stato membro dell'Unione europea il 23 maggio 2019, in Gran Bretagna si terrebbero comunque le elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo, per il quale il Governo starebbe già avviando la macchina organizzativa.

Ma la May è fiduciosa di poter ottenere una Brexit prima del 23 maggio ed evitare così il voto.

Rispetto al passato, stavolta, da parte del presidente del Consiglio europeo non vi è stato alcun tweet di rimando alle dichiarazioni della May. Però, molti fonti stampa hanno già anticipato che, in base alle indiscrezioni trapelate, Tusk proporrà alla May un'estensione di 12 mesi, con la ovvia possibilità di uscire dall'Ue in qualunque momento prima di quella data, nel caso che alla Camera dei Comuni si arrivi ad un accordo. Il 10 aprile il Consiglio europeo si riunisce e deciderà al riguardo.

Da notare, infine, che la proposta della May, nel caso in cui i britannici dovessero votare per le europee, potrebbe causare non poca confusione e incertezza sull'esito del voto, visto che i deputati britannici eletti non entrerebbero neppure in carica, visto che la data di uscita indicata dalla premier anticiperebbe la prima riunione del nuovo Parlamento, prevista a luglio.