In base a quanto riportato lunedì dall'Agenzia di stampa dell'Autorità Nazionale Palestinese, personale del comune di Gerusalemme Ovest, con il supporto della polizia israeliana, ha demolito un edificio di tre piani di proprietà palestinese nel quartiere Isawiyyeh di Gerusalemme Est, occupato da 16 persone.

Il personale del comune, protetto dalla polizia, ha prima transennato l'area, poi con l'aiuto di un bulldozer ha proceduto  alla demolizione della palazzina , lasciando senza casa 16 persone.

Motivo dell'abbattimento? Il fatto che l'edificio è stato costruito senza permesso.

Dalla fine della guerra dei sei giorni, dal 1967, la municipalità di Gerusalemme non concede ai palestinesi dei permessi per costruire nella parte orientale della città. Quando li concede - fatto rarissimo - passano anni ed il loro costo è stratosferico... per chi lo può pagare. Naturalmente, non è così per i residenti israeliani, le cui richieste relative ai permessi di costruzione vengono evase in pochissimo tempo, a costi del tutto sostenibili.

Questa strategia  fa parte della volontà di Israele di impedire la presenza palestinese a Gerusalemme ed è banalmente uno dei tanti esempi a dimostrazione della politica di apartheid messa in atto dallo Stato ebraico nei confronti degli arabi israeliani e dei palestinesi.

Perché tale situazione in violazione del diritto internazionale continua ad essere tollerata? Lo spiega  benissimo questa dichiarazione del parlamentare dem Emanuele Fiano:

"C’è un fatto. Io di Israele o di palestinesi qui non posso scrivere. Se scrivo A b mi accusa di essere al servizio del sionismo genocida, se scrivo B sono accusato da parte degli amici di Israele di tradimento.A pochi viene in mente di approfondire, di studiare, di soppesare le parole, di non dividere il mondo in bianco e nero. Ce lo ha insegnato Amos Oz, quando dall’altra parte vedi solo un nemico hai già iniziato male. Il mondo non è solo bianco o nero, spesso è grigio. Spesso nella terra di mezzo degli uomini di buona volontà nasce la possibilità del dialogo. È con il nemico che alla fine devi parlare.Lo sapeva Itzhak Rabin assassinato da un estremista assassino della destra estrema israeliana perché voleva la pace e lo sapeva Anwar Sadat assassinato dagli integralisti islamici tra i quali fu processato anche, guarda caso, Ayman al Zawahiri, che dopo l’uccisione di Osama bin Laden divenne il capo di al Qaida.Da molto tempo milito per la pace in medio oriente, da sempre credo nella difesa dei diritti dei due popoli, e spero con sempre più pessimismo, in due popoli per due stati, palestinesi e israeliani.Non mi fermeranno gli estremisti delle due parti, non accetterò mai parole sbagliate, da parte di chi vuole travisare la storia per non risolvere niente, da parte di chi pensa che eguagliare Auschwitz al conflitto israelo-palestinese oltre che a insultare la storia serva a qualcosa, o da parte di chi pensa che negare la possibilità ai palestinesi di avere uno stato potrà mai portare la pace. Quando sbaglio torno indietro, quando non capisco aspetto di approfondire".

Dove sta l'errore? Nel fatto che Fiano e quelli come lui che sono la maggioranza, non solo in Italia, pur dicendo di rispettare il diritto considerano che applicare sanzioni da parte della comunità internazionale nei confronti di Israele sia non solo un errore, ma addirittura una bestemmia... anche a pensarlo. 

Però Fiano e quelli che la pensano come lui non ci fanno sapere perché Israele dovrebbe smettere di fare ciò che sta facendo da oltre 50 anni se nessuno la obbliga a pagar dazio, in base a quanto stabilito dalla comunità internazionale, Italia compresa, nel rispetto del diritto internazionale, riconosciuto anche dall'Italia. Eppure non è una domanda difficile.