Dopo aver ascoltato varie interviste di Umberto Galimberti, ho sviluppato un elaborato che mira ad esprimere la mia percezione in merito a “Rapporti sociali ed emozioni nell'età della tecnica”.
Nei suoi scritti, Umberto Galimberti, importante filosofo contemporaneo, accademico e psicoanalista italiano, nonché giornalista de La Repubblica, dà vita a una nuova corrente filosofica, quella della “Psiche e tecne. L’uomo nell’età della tecnica”.
Il pensiero pioniere di questa corrente è che i rapporti sociali non possono prescindere dalle condizioni imposte oggi dalla tecnica: ecco perché, secondo Galimberti, molti contesti lavorativi sono governati da rapporti basati sulla competizione e su protocolli, invece che sulla collaborazione, sulla fiducia reciproca e sulla intuizione.
Ad oggi subentra l’inconscio tecnologico, caratterizzato dal fatto che le prospettive della nostra esistenza non sono più cadenzate da regole sociali e pulsioni individuali. In questa epoca si evince un altro inconscio, quello tecnologico, calibrato sulla categoria della tecnica, caratterizzata da efficienza e produttività, ma tale sfera offusca l’aspetto morale.
Ad esempio: non importa il contenuto della tua attività, ma la produttività e l’efficienza di essa, a discapito dell’aspetto morale, come potrebbe essere quello del criminale. Inoltre il bene e il male si stabiliscono sulle modalità con cui compi il lavoro e non sul contenuto del tuo lavoro. Tutto ciò limita la responsabilità perché è delegata all’ordine superiore, e infine viene meno anche l'individuazione del soggetto. Tutto ciò limita l’uomo da un punto di vista creativo, logico e intuitivo, perché è tutto basato su protocolli ed efficienza.
In seguito alle seguenti premesse, è utile vedere l’attuazione di tale pensiero e per questo analizzeremo il brano “Mai dire mai (la locura)” di Willie Peyote, che parla di come ormai ci si sia abituati a mettere al primo posto il mero intrattenimento, anche durante una pandemia. Il primo verso cita: “questa è l’Italia del futuro, un paese di musichette mentre fuori c’è la morte”.
Secondo Willie: “La canzone non è una sfilza di insulti, è un discorso su come la percepiamo e la viviamo, anche all’interno di noi addetti ai lavori, ma bensì è un discorso basato sull’approccio nella musica rap e trap”. C’è infatti un attacco tutt’altro che velato alle case discografiche che “ti fanno un contratto se azzecchi il balletto e fai boom su Tik-tok”, con la musica che cambia al punto tale che “non si vendono più dischi tanto c’è Spotify”.
Ma interessante, e pure tagliente, è l’attacco agli influencer (“Ora che sanno che questo è il trend tutti che vendono il culo a un brand”) e ai calciatori che non fanno goal, al cash e al trash che ci circonda e per il quale non dovremmo sorprenderci del declino della nostra classe politica (“Pompano il trash in nome del LOL e poi vi stupite degli Exit poll?”).
Willie Peyote arriva dritto al punto con un linguaggio molto tagliante (“Vince la merda se a forza di ridere riesce a sembrare credibile”), ma non si capacita di come sia possibile non reagire a tutto questo. Nel brano sopra citato, notiamo l’attuazione della “teoria della tecnica”, infatti notiamo rabbia nei confronti di tutte quelle realtà che non basano il loro lavoro sulla moralità del contenuto, bensì sulla produttività di esso.
Tale realtà la notiamo specialmente anche nell’ambito della musica Rap-Trap: musicalmente la Trap nasce in America ed è legata alle narrazioni di storie di droga e disagio che prendono vita nelle cosiddette Trap House, luoghi di spaccio casalinghi nei sobborghi della città di Atlanta, storie dure di violenza e criminalità che gli artisti, esponenti di questo nuovo genere, raccontano senza peli sulla lingua.
Da un punto di vista informativo la Trap è da valorizzare perché mette in evidenza tante realtà critiche, ma anche in quest’area non si pensa a promuovere comportamenti sani, bensì si distorce la realtà: le ragazze non sono "tette" e “culo” e oggetti da mettere sopra a una macchina, ma sono persone intelligenti che vanno rispettate e valorizzate. Invece, oggi, tramite questi video e "Artisti" si stanno sovvertendo i principi e i valori base di un uomo. Inoltre si tende a non evidenziare la voce, ma i gioielli e le cose materiali, tutto con l’obiettivo di vendere una vita semplicistica, annebbiando le criticità della vita. Si evince anche il fenomeno del conformismo forzato, ma soprattutto, una promozione al disinteresse nella cultura e del rispetto delle regole basi per una sana convivenza sociale.
Prendiamo in analisi il brano / video di Tha Supreme, intitolato "scuol4",: “va in macchina e fuma , vede il padre che gli dice vai a scuola e lui gli fuma in faccia, fa un utilizzo nel testo di un sacco di parole come: pu*** , non ti conto proprio, non puoi dirmi di no, non distrarmi se poi quando parlo ti fot**, uh , Vaf*** e dimmi ora che ti serve che godo a dirti no, Venti chiamate perse, non mi inc** nessuno, ah , Quindi figlio di put***, sta lontano dai miei guai”. In queste parole si evince un disinteresse del mondo culturale e della scuola una mancanza di rispetto nei confronti dei genitori, un senso di prepotenza, ma soprattutto una promozione di disinteresse nei confronti dell’altro, e ciò porta ad un isolamento sociale.
-La Trap nella Psicologia: I giovani di oggi vivono nella trappola e nell’inganno e la musica Trap è il sintomo che ci permette di capire questo malessere che li riguarda personalmente. Prendiamo sotto esame Sfera Ebbasta, Dark polo gang & co. Il serpente, re degli ingannatori, diavolo tessitore di inganni avvolge i giovani di oggi. La Trap ne è il sintomo: è serpente colui che è indignato dalla Trap non rendendosi conto di essere lui stesso artefice di questa musica, ed è serpente colui che ha costruito trappole e inganni per le nuove generazioni. Ho letto alcuni testi di Sfera Ebbasta.
Sono la rappresentazione di tutte le trappole che sono presenti nella società e che abbiamo colluso a creare. Nascere oggi significa essere un ragazzo intrappolato negli inganni del consumismo e dell’apparenza. Leggendo altri testi, ad esempio dei Dark Polo Gang, emergono le stesse tematiche “consumistiche” e “apparenti”: macchine, droga, sesso oggettuale, uomo/donna oggetto, soldi, etc…Questi sono gli inganni e le trappole che soggiogano l’essere umano. La società che abbiamo costruito ci dice: “se vuoi essere libero possiedi ogni cosa e ogni persona”.
Concludo con una citazione molto significativa: “C’è tanta gente infelice che tuttavia non prende l’iniziativa di cambiare la propria situazione perché è condizionata dalla sicurezza, dal conformismo, dal tradizionalismo, tutte cose che sembrano assicurare la pace dello spirito, ma in realtà per l’animo avventuroso di un uomo non esiste nulla di più devastante di un futuro certo.” (JON KRAKAUER)
Attenzione: Il seguente elaborato è stato sviluppato secondo le percezioni dell'autore senza nessun interesse nel denigrare le realtà citate, bensì per promuovere alla consapevolezza di esse.
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