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Orari

La questione, ampiamente già trattata, diventa spinosa soprattutto su alcuni punti.

Orario della morte. Fissato all’inizio verso le sei di mattina, per poi arretrare alle quattro o tornare alle sei, come da ondivaghi  referti in terra di Spagna, in Italia viene retrodatata, a causa di residui di cibo non digerito, addirittura alla mezzanotte. Il problema è sapere a che ora aveva cenato Mario: da soli è facile che si spizzichi a tutte l’ore e Mario lavorava anche in notturna, magari montando il materiale. Si sa che aveva chattato con i familiari, mentre il cellulare mostrerebbe l’ultimo ingresso in whatsapp alle 5.59. Si fosse effettuata subito un’autopsia come si deve, non saremmo alle prese con queste domande.


Gli andirivieni

Si è detto che Mario quella notte fosse agitato, avesse telefonato in giro, fosse uscito per un prelievo bancomat, per poi recarsi in uno strip bar a bere alcolici.

Ora, se si vuol “trincare”, se si ha l’abitudine a concedersi cicchetti insomma, in genere si tiene qualche liquore o superalcolico dentro casa. Magari Raquel lo proibiva e Mario ha fatto una scappatella etilica? Perché, in quel localino hard, di certo non è andato a fare sesso, a parte il fatto che nessuno ricorda di avercelo visto e che non sono stati trovati soldi del supposto prelievo ma… esistevano altre soluzioni. Mario guidava una moto: cosa ci sarebbe voluto, una volta partita Raquel, a fiondarsi in un locale della movida o meglio un supermercato, bere o comprare una bottiglia e consumarla con calma a casa, senza rischiare lui, il bel “novio”  della star, entrando in un ”bordello”, di farsi riconoscere? Solo per fare  dispetto a una moglie che si sta per lasciare, si potrebbe studiare un così bislacco agire. Formalmente, Raquel sembra aver voluto interpretare, di fronte alla società, un ruolo: quello della vedova addolorata, ma offesa dalle intemperanze di uno sposo che stava aiutando in carriera, delusa, oltraggiata, tradita. E quindi pronta a ricominciare.

Una certa perplessità ci coglie per il fatto che la conversazione con il fratello fu interrotta unilateralmente da Mario, così almeno ci dice Andrea Biondo, che tra l’altro stava concordando con lui una visita a Madrid insieme a tutta la famiglia. Parrebbe che questo tipo di visita familiare “ all’italiana” non sarebbe stata così gradita dall’entourage di Raquel.

Quel che, pure, colpisce, arriva dalle testimonianze della strada, dai commercianti che parlano di un “viavai” di poliziotti già a mezzogiorno, mentre per anni si è detto che il ritrovamento risaliva circa alle 17 ( ovvero, Raquel chiama ripetutamente il marito, apprende che non è andato a lavorare, prega la governante, guarda caso nel suo giorno di riposo, di dare un’occhiata e costei trova il cadavere).

Inoltre, si parla sempre di un “tweet” di condoglianze arrivato alla vedova molte ore prima dell’annuncio della morte del marito. Ma lei protesta sempre “Non mi ricordo”, “Io ho bisogno di protezione. Perché si parla di me? Perché si parla del mio telefono? E’ la mia vita privata” E quanto al numero dello spacciatore “Nacho”, che si sarebbe trovato sui suoi contatti? “Non ricordo, non ricordo”. Altri sostengono che quella notte Raquel fosse invece a casa del suo amico Kike Sarasola, attore e proprietario di una catena di alberghi. E la prima foto di Raquel che arriva sotto la casa dove abitava con Mario la ritrae accanto a Sarasola. Anche qui, tanto per cambiare, Raquel risponde: “Non ricordo”. E aggiunge: “Non ho rivisto morbosamente la foto di quel giorno”.www.ilsicilia.it. Insomma, non è azzardato supporre che abbia deciso, immediatamente, di rimuovere il marito dai suoi ricordi.

Per la cronaca, di  Enrique “Kike” Sarasola leggiamo :“Un giorno, 3 amici, Kike, Carlos e Gorka, mentre sorseggiavano un caffè, convennero sul fatto che a Madrid non c’era alcun albergo in grado di soddisfare le loro esigenze e quelle dei loro amici. Iniziarono, così, a chiedersi dove sarebbe piaciuto loro alloggiare in occasione di un viaggio in una città come Madrid e Parigi. Giunsero alla conclusione che l’hotel si sarebbe dovuto trovare in pieno centro, arredo originale e prezzi contenuti, privo di tutti quei servizi che rimangono puntualmente inutilizzati e in cui i rapporti con la clientela fossero da pari a pari. Perché ciò di cui hai veramente bisogno per 'percorrere' una città in lungo e in largo è una buona prima colazione. Aprirono, così, il loro primo hotel, Room Mate Mario a Madrid centro, nei pressi del Teatro Reale. Sorpresi dall’accoglienza entusiasta da parte dei clienti e dei mass media, decisero di creare una catena di hotel e di appartamenti urbani”. room.matehotels.com.

E ancora, apprendiamo da Wikipedia che Sarasola è sposato dal 2006 con Carlos Marrero.

Continua...