Il caso De Falco
A pochi giorni dalla pubblicazione dei dati Istat sulle molestie, scoppia il caso relativo a Gregorio De Falco il candidato Cinque Stelle, capitano di fregata, noto per aver intimato, la notte del 13 gennaio 2012 a Francesco Schettino, con l'ormai celebre «Salga a bordo, c...».
La moglie Raffaella, secondo quanto riporta il Corsera, si è recata alla polizia di Livorno sostenendo che suo marito, in stato di alterazione, durante un'accesa lite in casa, abbia aggredito lei e una delle loro figlie.
Non è stata sporta nessuna denuncia ufficiale. Il caso risale ad una settimana fa. Tra i due non corre buon sangue, sono in fase di separazione e non si trova un accordo economico... questo sarebbe motivo di diverse liti.
Anche se la donna non ha formalizzato la denuncia, l’accaduto è arrivato fino a Roma negli uffici centrali proprio perché l’uomo è un candidato alle prossime elezioni.
Non siamo qui a fare propaganda elettorale, ma se un uomo usa violenza su una donna e sui propri figli, non può e non deve rappresentare questo Paese.
Le forze politiche devono essere unite su questo caso, non si girino dall’altra parte, non stiamo cavalcando l’onda di "rimborsopoli", ma chiediamo a gran voce sia fatta chiarezza e se venisse dimostrata la veridicità del fatto, che De Falco si ritiri.
La violenza non ha colore politico.