Con 174 voti favorevoli e 20 contrari, il 18 novembre il Senato ha approvato, con modificazioni, il ddl n. 2409 (Decreto capienze), di conversione del decreto-legge 8 ottobre 2021 n. 139, sull'accesso alle attività culturali, sportive e ricreative, sull'organizzazione di pubbliche amministrazioni e in materia di protezione dei dati personali. Il provvedimento passa all'esame della Camera.

Con il ddl, sono stati approvati anche due emendamenti su cui il Governo aveva dato parere contrario. Un emendamento riguardava l'accesso con certificazione a bordo degli autobus adibiti a servizi di noleggio con conducente con capienza pari a quella di massimo riempimento (presentato dalla Lega), l'altro innalza a 68 anni il limite anagrafico per l'impiego di personale sanitario che ha prestato servizio, durante l'emergenza Covid, presso le aziende sanitarie locali (presentato da Italia Viva).

Chi ha votato questi emendamenti? Fratelli, d'Italia, Lega, Forza Italia e... Italia Viva.

La nuova strategia parlamentare dettata dalla regia del senatore a scappatempo Matteo Renzi non è certo passata inosservata, come è ben chiaro dall'intervento della senatgrice Loredana De Petris, presidente del gruppo Misto, cui appartiene con Liberi e Uguali-Ecosolidali:

"Questo è uno dei decreti-legge in cui si danno delle indicazioni, anche importanti, per la ripresa e le aperture. Il provvedimento in esame è concentrato soprattutto su questo aspetto, non è quello sul green pass, su cui, tra l'altro, qualcuno ha avuto senso di responsabilità e qualcun altro il senso responsabilità non ha dimostrato di averlo, perché preferisce non votare, anche se viene posta la questione di fiducia. Dobbiamo dunque discutere bene cos'è questo senso di responsabilità. Con il decreto-legge in esame si disciplina l'accesso alle attività culturali e sportive, con una spinta ovviamente sempre limitata, a seconda del fatto che ci si trovi in zona gialla o in zona bianca.Con questo senso di responsabilità, in cui ognuno ha le sue idee - perché c'è sempre il merito - in cui ognuno presenta i propri emendamenti e delle opzioni, avendo una visione diversa, ci siamo confrontati. Il problema però è che non può funzionare che su alcune questioni, a volte anche non comprensibili e non convincenti, una parte della maggioranza si deve far carico del fatto che il Governo ha espresso parere contrario, quindi lo segue, e dunque, pur avendo presentato gli stessi emendamenti, li ritira e si fa carico di votare contro quello che pensa. Addirittura in altri casi, come sull'emendamento del senatore Cucca - così parliamo chiaro - c'è chi si adopera per trovare una soluzione, è proprio il Ministro di Forza Italia che dice di no e poi il Gruppo Forza Italia con grande gioia vota contro il parere del Governo.Dunque, onorevoli colleghi, mi dovete spiegare come si sta in questa maggioranza. Sappiamo tutti che ognuno di noi fa parte di questa maggioranza solo per la situazione del Paese, perché la pensiamo in maniera diversa e abbiamo valori diversi. (Applausi). Queste però erano le regole di ingaggio. Se invece, senatore Pagano, dobbiamo entrare nel merito, mi si deve spiegare come chiedere a noi di votare questo decreto-legge. È chiaro? Perché allora, se dobbiamo entrare nel merito, le cose cambiano. Diciamo che non c'è una maggioranza, che ognuno decide secondo le proprie idee e poi il Governo ci verrà a dire cosa pensa di fare. Dico a tutti che è evidente che così non si può andare avanti. Non è la prima volta e non è la seconda volta che accade: in passato è accaduto tante volte che i Governi siano andati sotto sul voto di un emendamento o su una questione, perché può accadere. In questo caso la questione si è connotata in modo diverso, perché i colleghi si ricompongono insieme con Fratelli d'Italia, che fa il suo mestiere di opposizione, e si festeggia ogni volta che si manda sotto il Governo, perché accade anche questo. Il punto è ormai tutto politico e dunque vorremmo capire quali sono le regole di ingaggio nella maggioranza e come si deve andare avanti. È iniziata la sessione di bilancio e vorremmo capire come dobbiamo procedere. È evidente che gli interessi del Paese per una parte non contano, perché vengono interpretati solo alla luce della propria parte, senza considerare che tutti insieme, collettivamente, ci dobbiamo far carico della situazione.Colleghi, stiamo scherzando col fuoco. Non siamo in una situazione tranquilla. Qui sono tutti tranquilli, ma non dovete stare tranquilli, perché i contagi stanno riprendendo e c'è una situazione che dobbiamo attenzionare. Ancora non ne siamo fuori e, dopo aver passato una situazione difficile, non dobbiamo stare a combattere sempre per il fatto che ci sono gli aperturisti sempre. Se siamo in questa situazione è grazie a chi, da questa parte, ha sempre tenuto una linea di coerenza, basata sul principio di precauzione. È solo grazie a questa parte che siamo riusciti a portare fuori il Paese dalla crisi.Mettiamo in campo lo strumento del green pass e sappiamo perfettamente come vi siete comportati anche sul decreto-legge in materia di green pass. Per questo torno a ripetere che serve un reset, serve capire esattamente qual è il principio di responsabilità nei confronti del Paese e serve capire fino in fondo come si sta in questa maggioranza, perché non ci possono essere alcuni che devono sempre farsi carico di tutto, subire e magari votare cose che non condividono e altri che interpretano liberamente il loro ruolo di parlamentari.Siccome però qui siamo tutti parlamentari e abbiamo le nostre idee, se questa è la linea, ognuno la interpreterà liberamente.Per questo penso che sia arrivato il momento - lo dico al rappresentante del Governo e lo si riferisca magari anche al Presidente del Consiglio - in cui è necessario un chiarimento politico fino in fondo perché altrimenti, non solo non si ha a cuore l'interesse del Paese, ma ci sono evidentemente altre idee per cambiare e modificare la maggioranza. Sappiate che noi non siamo più disponibili ad andare avanti in questo modo". 

Quello che è accaduto oggi, che probabilmente passerà in sordina sui media, è solo una prova d'intesa in vista del voto sul Quirinale, senza dimenticare nuove possibile soprese in relazione alla Legge di bilancio. In sostanza, l'ennesima dimostrazione di onnipotenza dimostrata da una parte del Parlamento che ritiene di poter decidere, in funzione del proprio tornaconto, ciò che al momento convenga loro fare o non fare.

Cosa abbia a che vedere questo con un mandato di rappresentanza nessuno lo ha capito, ma gli italiani, quando vanno a votare lo dimenticano. In tal modo finiscono per far eleggere dei parlamentari che si definivano socialisti, per poi ritrovarseli a fine legislatura a supportare politiche e candidati di destra... estrema destra. 

Naturalmente, ogni riferimento a Italia Viva e a Matteo Renzi è assolutamente... voluto!