I manifestanti che si sono dati appuntamento davanti alla Casa Bianca hanno cercato di abbattere la statua dell’ex Presidente Andrew Jackson, per essere statto responsabile del cosiddetto "Sentiero delle lacrime", ovvero la deportazione dei nativi americani dalle loro terre.
Al canto di "Hey, Hey, Ho, Ho, Andrew Jackson’s Go to Go" (Andrew Jackson te ne devi andare) i manifestanti hanno legato la statua con delle corde per cercare di buttarla giù. Un gesto che ha immediatamente portato la polizia a intervenire con l’utilizzo di spray al peperoncino ed elicotteri.
Non solo Andrew Jackson e i generali sudisti. Anche nomi impensabili sono finiti nel mirino delle proteste anti razziste seguite all'uccisione di George Floyd, come l’ex Presidente Theodore Roosevelt, di cui il Museo di Storia Naturale di New York City farà rimuovere il monumento equestre considerato troppo razzista per la presenza subalterna di uno schiavo africano e un nativo amaricano.
Nel mirino, anche il navigatore genovese e scopritore dell’America, Cristoforo Colombo, considerato un simbolo del passato coloniale e razzista degli Stati Uniti.