"Leaving no one behind: making the case for adolescent girls", (ovvero "Non lasciare nessuno indietro: un focus sulle adolescenti) è il titolo della conferenza internazionale organizzata da Ifad, Save the Children, con il supporto del Governo canadese, che si è aperta questo lunedì a Roma.

Perché questa conferenza? Perché nel 2030 ci saranno 129 milioni di bambini con problemi di crescita dovuta alla malnutrizione, il più delle volte causati dalla denutrizione delle loro madri... adolescenti!

Il ciclo intergenerazionale di malnutrizione dipende da una serie di cause che, per essere risolte, devono essere affrontate in maniera integrata: povertà, norme socio-culturali, educazione, carenza di acqua potabile, accesso ai sistemi di salute pubblica e alle risorse, che rendano le giovani economicamente indipendenti e consapevoli, tutelandole così anche dalla prospettiva di matrimoni precoci.

Nel mondo, ogni anno, sono circa 12 milioni le ragazze che si sposano prematuramente e 16 milioni le adolescenti che diventano madri. Le giovani donne, quindi, giocano un ruolo essenziale per lo sviluppo economico e umano delle loro famiglie e delle loro comunità, nonostante siano fortemente soggette a fenomeni di esclusione e discriminazione, matrimoni o gravidanze precoci, violenze e abusi di ogni genere, oltre ad avere minor accesso ai servizi essenziali.

Pertanto, diventa indispensabile sostenere le adolescenti per migliorare l’alimentazione delle generazioni future e tentare di ridurre almeno del 40% i casi di arresto della crescita entro il 2025 ed eliminare ogni forma di malnutrizione entro il 2030, come previsto dall'Obiettivo di Sviluppo Sostenibile 2 dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.

La conferenza "Leaving no one behind: making the case for adolescent girls" serve pertanto a capire come affrontare, con azioni concrete - partendo dal rafforzamento della collaborazione multi settoriale, con la creazione di sinergie per realizzare un sistema alimentare sostenibile, il miglioramento della sicurezza alimentare e nutritiva - il problema della malnutrizione delle ragazze adolescenti, indagare le ragioni e trovare soluzioni multi settoriali per prevenire una condizione che ha degli impatti di lungo periodo e causa disabilità e morti precoci delle giovani donne e dei loro figli.

«Le ragazze adolescenti, soprattutto se malnutrite, hanno più probabilità di non sopravvivere al parto e di dare alla luce bambini con deficit nutrizionali, che sono perciò più vulnerabili ed esposti a morte precoce - ha dichiarato Daniela Fatarella, vice Direttrice Generale di Save the Children. - Per interrompere questo circolo vizioso ed evitare la trasmissione della malnutrizione da una generazione all’altra è importante investire sulle ragazze, migliorare il loro stato nutrizionale e soprattutto, aiutarle nel processo di empowerment, fornendo loro quelle competenze necessarie per fortificarsi, migliorare l’autostima e riscattarsi socialmente ed economicamente.

Assicurare un’adeguata nutrizione per le ragazze adolescenti richiede approcci integrati e multisettoriali, ma ancora poche sono le buone pratiche in questo ambito e un maggiore impegno da parte della comunità internazionale e dei governi per rendere prioritari gli interventi a favore di questo target di popolazione sono fondamentali.»