Gaza, l'ipocrisia di Biden in funzione delle presidenziali di novembre
"... Il mese sacro è un momento di riflessione e rinnovamento. Quest’anno arriva in un momento di immenso dolore. La guerra a Gaza ha inflitto terribili sofferenze al popolo palestinese. Sono stati uccisi più di 30.000 palestinesi, la maggior parte dei quali civili, tra cui migliaia di bambini. Alcuni sono familiari di musulmani americani, che oggi soffrono profondamente per i loro cari perduti. Quasi due milioni di palestinesi sono stati sfollati a causa della guerra; molti hanno urgente bisogno di cibo, acqua, medicine e riparo. Mentre i musulmani si riuniranno in tutto il mondo nei prossimi giorni e nelle prossime settimane per rompere il digiuno, la sofferenza del popolo palestinese sarà al centro della mente di molti. Per me è una questione prioritaria.Gli Stati Uniti continueranno a guidare gli sforzi internazionali per fornire maggiore assistenza umanitaria a Gaza via terra, aria e mare. All’inizio di questa settimana, ho ordinato ai nostri militari di condurre una missione di emergenza per realizzare un molo temporaneo sulla costa di Gaza che possa ricevere grandi spedizioni di aiuti. Stiamo effettuando lanci di aiuti, in coordinamento con i nostri partner internazionali, inclusa la Giordania. E continueremo a lavorare con Israele per espandere le consegne via terra, insistendo affinché si facilitino più rotte e si aprano più valichi per portare più aiuti a più persone.Mentre invieremo ulteriori aiuti salvavita a Gaza, gli Stati Uniti continueranno a lavorare senza sosta per stabilire un cessate il fuoco immediato e duraturo per almeno sei settimane come parte di un accordo che preveda il rilascio degli ostaggi. E continueremo ad adoperarci per costruire verso un futuro a lungo termine di stabilità, sicurezza e pace. Ciò include una soluzione a due Stati per garantire che palestinesi e israeliani condividano uguali misure di libertà, dignità, sicurezza e prosperità. Questa è l’unica strada verso una pace duratura.Qui in patria abbiamo assistito a una spaventosa recrudescenza dell’odio e della violenza nei confronti dei musulmani americani. L’islamofobia non trova assolutamente posto negli Stati Uniti, un paese fondato sulla libertà di culto e costruito sul contributo degli immigrati, compresi gli immigrati musulmani. La mia amministrazione sta sviluppando la prima strategia nazionale in assoluto per contrastare l’islamofobia e le forme correlate di pregiudizi e discriminazione, per affrontare l’odio contro le comunità musulmane, sikh, dell’Asia meridionale e degli arabi americani, ovunque si manifesti. Nessuno dovrebbe mai temere di essere preso di mira a scuola, al lavoro, per strada o nella propria comunità a causa del proprio background o delle proprie convinzioni.Ai musulmani di tutto il nostro Paese, sappiate che siete membri profondamente apprezzati della nostra famiglia americana. Per coloro che sono in lutto in questo periodo di guerra, vi ascolto, vi vedo e prego che possiate trovare conforto nella vostra fede, famiglia e comunità. E a tutti coloro che stasera segnano l'inizio del Ramadan, auguro un mese sicuro, sano e benedetto. Kareem Ramadan".
Questo è quanto l'ipocrita Joe Biden, ha avuto il coraggio di dichiarare a ridosso del Ramadan, dopo gli avvertimenti elettorali ricevuti al voto delle primarie in Michigan e Minnesota, soprattutto tra gli elettori delle comunità arabe.
Biden guarda alle presidenziali di novembre, sperando che prima o poi Netanyahu, su cui ormai l'amministrazione Usa non ha più alcun controllo, decida di fermare il genocidio a Gaza... cosa che sembra francamente poco credibile, sia perché la resistenza palestinese continua a combattere in tutta la Striscia, sia perché uno stop al conflitto significherebbe la fine politica immediata del leader israeliano che ormai, sempre più apertamente, fa capire non solo di voler far uscire i palestinesi da Gaza, ma di voler anche rubare il resto del territorio in Cisgiordania e Gerusalemme est ancora nelle mani dei legittimi residenti palestinesi.
Netanyahu e i suoi ministri sono ormai, palesemente, dei cani sciolti, e per questo il presidente americano, ogni giorno che passa è costretto ad inventarsene una nuova per dimostrare che l'America ha ancora un controllo sul governo di Tel Aviv. Così, lunedì, la Casa Bianca ha reso noto che il presidente Joe Biden ha precisato che non ci sarà alcuna operazione militare a Rafah senza un piano che possa garantire la sicurezza dei civili, piano di cui gli Stati Uniti non hanno finora avuto notizia.
E a dimostrazione che a Tel Aviv non si abbia alcuna considerazione dei civili palestinesi a Gaza così come dei prigionieri israeliani, i bombardamenti su tutta la Striscia continuano, tanto che il numero di morti è arrivato a 31mila.
Inoltre, in base alle dichiarazioni del ministro della Difesa dello Stato ebraico, Gallant, Israele - quasi certamente - sfrutterà il periodo del Ramadan per intensificare provocazioni e raid nei Territori Occupati, in modo da sfruttare qualsiasi replica come giustificazione per aumentare gli attacchi anche contro i civili della Cisgiordania.
È di queste ore la notizia che la moglie di Netanyahu, Sarah, ha inviato una lettera a Sheikha Moza bint Nasser Al-Misned, madre dell'emiro del Qatar, Sheikh Tamim bin Hamad Al Thani, invitandola a chiedere il rilascio di prigionieri israeliani detenuti da Hamas.
Nella lettera Sarah Netanyahu chiede a Sheikha Mozah di approfittare della sua grande influenza per lavorare al rilascio dei prigionieri israeliani, in occasione del mese di Ramadan, con uno sguardo particolare alla condizione delle donne che soffrono per a causa di difficoltà inimmaginabili [mentre sono migliaia quelle palestinesi che non soffrono più dopo esser state trucidate, insieme ai loro figli, dalle bombe israeliane].
Sempre riguardo a Sarah Netanyahu, il canale israeliano "News 12" ha riferito che la moglie del premier ha respinto gli appelli delle famiglie dei prigionieri ad incontrarla.
Il canale ha riferito che le madri dei prigionieri guidate dalla madre di Liri Albag, un soldato prigioniero di Hamas dal 7 ottobre, hanno chiesto di incontrare la moglie del premier e che fonti a lei vicine le hanno informate che Sarah Netanyahu è "molto impegnata e ha molto lavoro... molto.