Il Papa, questo lunedì, era presente all'apertura dei lavori della 71.esima Assemblea Generale della Conferenza Episcopale Italiana (C.E.I.), che si è svolta in Vaticano nell'Aula Nuova del Sinodo a partire dalle 16:30.

Nel suo intervento, Francesco ha svelato ai vescovi italiani i tre temi che, riguardo la Chiesa italiana, lo preoccupano di più in questo momento: crisi delle vocazioni, povertà evangelica e trasparenza, riduzione e accorpamento delle diocesi.


Crisi delle vocazioni.
"Questa emorragia di vocazioni - ha detto il Papa - è il frutto avvelenato della cultura del provvisorio, del relativismo e della dittatura del denaro, che allontanano i giovani dalla vita consacrata, accanto, certamente, alla tragica diminuzione delle nascite" definita "inverno demografico", oltre "agli scandali e alla testimonianza tiepida".

"Quanti seminari, chiese e monasteri e conventi - ha proseguito il Papa - saranno chiusi nei prossimi anni per la mancanza di vocazioni? Dio lo sa. È triste vedere questa terra, che è stata per lunghi secoli fertile e generosa nel donare missionari, suore, sacerdoti pieni di zelo apostolico, insieme al vecchio continente entrare in una sterilità vocazionale senza cercare rimedi efficaci. Io credo che li cerca, ma non riusciamo a trovarli!"

Bergoglio ha proposto anche una soluzione, invitando le diocesi ad "una più concreta e generosa condivisione fidei donum… uno scambio di sacerdoti da una diocesi a un’altra.

Penso a qualche diocesi del Piemonte: c’è un’aridità grande… E penso alla Puglia, dove c’è una sovrabbondanza… Pensate, una creatività bella: un sistema fidei donum dentro l’Italia. Qualcuno sorride… Ma vediamo se siete capaci di fare questo."



Povertà evangelica e trasparenza.
"Senza povertà non c’è zelo apostolico, non c’è vita di servizio agli altri… È una preoccupazione che riguarda il denaro e la trasparenza. In realtà, chi crede non può parlare di povertà e vivere come un faraone. A volte si vedono queste cose… È una contro-testimonianza parlare di povertà e condurre una vita di lusso; ed è molto scandaloso trattare il denaro senza trasparenza o gestire i beni della Chiesa come fossero beni personali. Voi conoscete gli scandali finanziari che ci sono stati in alcune diocesi… Per favore, a me fa molto male sentire che un ecclesiastico si è fatto manipolare mettendosi in situazioni che superano le sue capacità o, peggio ancora, gestendo in maniera disonesta gli spiccioli della vedova.

Noi abbiamo il dovere di gestire con esemplarità, attraverso regole chiare e comuni, ciò per cui un giorno daremo conto al padrone della vigna. Penso a uno di voi, per esempio – lo conosco bene – che mai, mai invita a cena o a pranzo con i soldi della diocesi: paga di tasca sua, sennò non invita.

Piccoli gesti, come proposito fatto negli esercizi spirituali. Noi abbiamo il dovere di gestire con esemplarità attraverso regole chiare e comuni ciò per cui un giorno daremo conto al padrone della vigna."


Riduzione e accorpamento delle diocesi.
"Ci sono delle diocesi che si possono accorpare. Si tratta certamente di un’esigenza pastorale, studiata ed esaminata più volte già prima del Concordato del ’29. Paolo VI nel ’64, parlando il 14 aprile all’Assemblea dei vescovi, parlò di eccessivo numero delle diocesi e successivamente, il 23 giugno del ’66, tornò ancora sull’argomento incontrando l’Assemblea della CEI dicendo: «Sarà quindi necessario ritoccare i confini di alcune diocesi, ma più che altro si dovrà procedere alla fusione di non poche diocesi, in modo che la circoscrizione risultante abbia un’estensione territoriale, una consistenza demografica, una dotazione di clero e di opere idonee a sostenere un’organizzazione diocesana veramente funzionale e a sviluppare un’attività pastorale efficace ed unitaria».

Anche la Congregazione per i Vescovi nel 2016 ha chiesto alle Conferenze episcopali regionali di inviare il loro parere circa un progetto di riordino delle diocesi alla Segreteria Generale della CEI. Quindi stiamo parlando di un argomento datato e attuale, trascinato per troppo tempo, e credo sia giunta l’ora di concluderlo al più presto."


I lavori della Cei, che in questa assemblea verteranno sul tema "Quale presenza ecclesiale nell’attuale contesto comunicativo", proseguiranno nei prossimi quattro giorni. A conclusione dei lavori, giovedì 24 maggio, alle ore 13, ci sarà la conferenza stampa del presidente della Cei cardinal Gualtiero Bassetti, nell’atrio dell’Aula Paolo VI.