Lunedì, una volta trapelata la notizia del ferimento, durante la festa di Capodanno di un uomo, per un colpo partito dalla sua pistola, l'onorevole Emanuele Pozzolo, di Fratelli d'Italia, aveva spiegato così l'accaduto all'Ansa, cercando di smarcarsi da qualsiasi responsabilità:

"Confermo che il colpo è partito accidentalmente ma non sono stato io a sparare".

La giustificazione del deputato meloniano è fin da subito apparsa piuttosto "singolare", considerando il contesto e quanto da lui stesso affermato su vicende analoghe in passato...

Evidentemente, Pozzolo deve aver cambiato idea. Però rimane comunque un problema. Se lui non ha sparato, perché l'Ansa riporta questa notizia? 

"Il deputato Emanuele Pozzolo ha fatto ricorso all'immunità parlamentare rifiutando di sottoporsi al test dello stub, vestiti compresi, per verificare se addosso avesse tracce di polvere da sparo".

Successivamente, dalle agenzie stampa è stata diffusa una ulteriore precisazione. Pozzolo è stato sottoposto allo stub (test per valutare eventuali residui conseguenti dall'aver sparato un colpo di arma da fuoco) su entrambe le mani da parte dei carabinieri del Comando provinciale di Biella la mattina del 1 gennaio. Idem sugli abiti del deputato che però, in questo, lui si sarebbe rifiutato di consegnare facendo ricorso all'immunità parlamentare.

Se vero, è pertanto logico chiedersi del perché rifiutarsi, se lui sostiene di non aver sparato? Una scelta, quella di Pozzolo, che contribuisce ad alimentare ulteriori dubbi sull'accaduto, considerando che la pistola da cui è partito il colpo, prima che sia in grado di sparare... deve essere armata! In pratica, con il pollice è necessario tirare indietro il cane (1° intervento) e successivamente è possibile far partire il colpo facendo pressione sul grilletto con una forza pari a 4 Kg (2° intervento). In casi simili, come può un pistola sparare accidentalmente? Mistero.

Che cosa dice l'art. 68 della Costituzione?

I membri del Parlamento non possono essere chiamati a rispondere delle opinioni espresse e dei voti dati nell'esercizio delle loro funzioni.Senza autorizzazione della Camera alla quale appartiene, nessun membro del Parlamento può essere sottoposto a perquisizione personale o domiciliare, né può essere arrestato o altrimenti privato della libertà personale, o mantenuto in detenzione, salvo che in esecuzione di una sentenza irrevocabile di condanna, ovvero se sia colto nell'atto di commettere un delitto per il quale è previsto l'arresto obbligatorio in flagranza.Analoga autorizzazione è richiesta per sottoporre i membri del Parlamento ad intercettazioni, in qualsiasi forma, di conversazioni o comunicazioni e a sequestro di corrispondenza.

L'istituto dell'immunità rappresenta una garanzia affinché il parlamentare possa svolgere il proprio mandato in completa indipendenza e senza subire attacchi arbitrari da parte dell'autorità giudiziaria. Ma in questo caso, pretendere di farvi ricorso, significa solo approfittare (forse addirittura indebitamente) di un privilegio personale, facendo credere che vi sia l'esigenza di nascondere qualcosa. Ovviamente, salvo smentite e/o ulteriori precisazioni.

Il parlamentare di FdI sarebbe comunque indagato per lesioni aggravate, una conseguenza tecnica per lo svolgimento delle indagini, giustificata dal fatto che è il proprietario della pistola che ha sparato. Inoltre, l'agenzia LaPresse ci informa che "l’ufficio Territoriale del Governo di Biella, non appena ricevuti gli atti dai carabinieri che sono intervenuti [sono loro ad occuparsi delle indagini, ndr], notificherà al deputato Emanuele Pozzolo, oltre all’avvio di procedimento per la revoca del titolo autorizzativo a detenere armi e a girare armato per legittima difesa, anche il divieto di detenzione armi. La pistola da cui sarebbe partito il colpo è stata sequestrata". 


L'accaduto continua ad alimentare la polemica politica da parte delle opposizioni:

Nicola Fratoianni, AVS:

C’è poco da fare. Questa destra ha la convinzione dell’impunità e dimostra una certa allergia alle regole democratiche e più in generale alla cultura istituzionale.Il caso del parlamentare pistolero è solo l’ultimo di una lunga serie di fatti di cui sono stati protagonisti esponenti di governo e della maggioranza.Tralasciando il contesto in cui la vicenda è maturata, anche questo secondo me da chiarire (la festa di Capodanno organizzata nella sede della pro loco del paese di cui è sindaca la sorella del sottosegretario Delmastro…), rimane la gravità di un parlamentare che porta in giro un’arma la notte di Capodanno e la tira fuori, alla presenza anche di bambini, al chiuso e nel bel mezzo di una festa per non si capisce quale ragione.Coprotagonista anche di questa storia è lo stesso sottosegretario Delmastro, che avrebbe passato al suo coinquilino e amico di partito Donzelli, le carte secretate del caso Cospito, approfittando del suo ruolo di sottosegretario, per consentire al parlamentare Donzelli di andare in parlamento a gettare fango sull’opposizione.E poi i guai non chiariti del sottosegretario Sgarbi, le inguardabili vicende della ministra Santanché, le omissioni di Gasparri sul proprio lavoro e le relazioni che comporta.Per non parlare delle improvvide dichiarazioni di Crosetto sulla magistratura, di Larussa sulla resistenza e via a seguire. L’elenco sarebbe lunghissimo. Quel che resta è che tutto è stato insabbiato, nessuno ha risposto né personalmente né politicamente.La destra dimostra la sua bulimia di potere, in un delirio orgiastico di promozioni di amici nei posti che contano e impunità per chi infrange le regole.Nel mentre, in questo anno passato, facevano decreti per inasprire le pene nei confronti degli attivisti per il clima, per chi protesta, per mandare in carcere le donne incinta, per i minorenni.L’Italia della Meloni, in cui le regole devono valere ed essere inflessibili solo per gli altri.

Partito Democratico:

Le pistolate di Capodanno sparate dall’arma di un deputato sono un fatto grave, perché hanno ferito una persona e anche perché infangano le istituzioni e coprono di ridicolo il Paese.La destra non può derubricare tutto a “fatto di cronaca”, quando in passato per molto meno hanno aizzato campagne d’odio. Il fatto è politico e Meloni deve prendere provvedimenti.Delmastro e Pozzolo, incapaci e pericolosi, non possono rimanere impuniti, serve un passo indietro. Meloni invece di coprirli faccia chiarezza.Per la dignità dell’Italia.