Un breve riassunto della ricaduta sui prezzi, in Italia, causata dalla guerra in Ucraina.
Sul fronte di grano e mais, mentre la quotazione del grano duro è ormai stabile da alcune settimane tra i 510 e i 515 euro a tonnellata, continuano invece ad aumentare rispetto a circa un mese fa le quotazioni di grano tenero (+31,4%), mais (41%), orzo (+38%), soia (+9,5%).
Così, il prezzo del grano tenero oscilla adesso tra i 402 e i 411 euro a tonnellata, quello dell'orzo si porta a 384 e quello della soia a 688.
L'Italia importa il 64% del grano tenero con cui produce pane e biscotti, il 44% di grano duro per la pasta, 47% di mais e il 73% della soia, con questi ultimi due prodotti utilizzati per la maggior parte per l'alimentazione animale (fonte consorzi agrari d'Italia).
Con il costo della materia tra i 180 ed i 210 euro per MWh, la bolletta del comparto produttivo italiano è proiettata verso i 34 miliardi di euro (57 miliardi considerando anche il settore agricolo e quello dei servizi), secondo un’analisi aggiornata al 10 marzo di EnergRed, un aumento del 47% rispetto al 2021.
Nonostante il prezzo del petrolio negli ultimi due giorni sia calato intorno ai 110 dollari al barile, rispetto agli oltre 130 dollari raggiunti nei giorni scorsi, il prezzo di benzina e diesel, per gli automobilisti, è arrivato ben oltre i 2 euro al litro (intorno al 30% in più rispetto a inizio anno), mentre quasi a 0,9 quello del Gpl. Prezzi insostenibili anche per chi ha tariffe agevolate come autotrasportatori o pescatori con quest'ultimi che da giorni rimangono in porto, perché il pescato non coprirebbe i costi della pesca.