Queste le principali dichiarazioni del commissario straordinario per l'emergenza Covid, Francesco Paolo Figliuolo, rilasciate durante l'audizione alla Commissione Bilancio della Camera sul Dl Sostegni bis.

"Ho da subito evidenziato l'importanza dell'obiettivo da raggiungere, ovvero quello di conseguire la vaccinazione dell'80% popolazione entro settembre. In tale popolazione è compresa anche la platea 12-15 anni, si tratta in totale di 54,3 milioni di cittadini. L'impegno è completamente orientato alla tutela della salute e della vita dei cittadini.Tra maggio ed aprile - ha ricordato - sono arrivate 28,3 milioni di dosi di vaccini: 19 mln di Pfizer, 2,5 mln di Moderna, 5,2 mln di Vaxvevria e 1,6 mln di Janssen. Al termine del terzo trimestre, dovrebbero essere consegnate 54,7 mln di dosi complessive. La capillarizzazione della somministrazione rappresenta la condizione essenziale per il successo della campagna vaccinale e si realizza incrementando la platea dei vaccinatori e i punti vaccinali. Il rateo ideale da mantenere è fissato in almeno 500 mila somministrazioni al giorno - ha ricordato Figliuolo - Ad oggi si sono registrate punte anche di oltre 600 mila al giorno. Da inizio campagna sono state effettuate oltre 38 milioni di somministrazioni e, dalla metà di maggio, il numero medio delle somministrazioni settimanali si è attestato a circa 3,5 milioni, in linea con i target prefissati".L'obiettivo - in relazione al numero di vaccinazioni quotidiane - è poter effettuare 550.000 somministrazioni al giorno, ad oggi in alcune giornate siamo arrivati anche a oltre 600.000 al giorno. I punti vaccinali sono oltre 2.661.L'82,31% degli over 80 e il 35,37% della platea 70-79 enni. Con riferimento alla categoria dei 60-69 enni (circa 7,6 mln di persone) - ha ricordato il generale - ha completato il ciclo vaccinale il 28,27%". Serve "un graduale ma necessario passaggio da vaccinazioni effettuate in maniera centralizzata presso gli hub a un sistema di vaccinazioni delocalizzate, molto piu' capillare e prossimo ai cittadini.Attesa l'irrinunciabile valenza sociale ed educativa della didattica in presenza, è stato chiesto di garantire, prima dell'inizio dell'anno scolastico, la massima copertura possibile di tutta la popolazione studentesca, nelle fasce di età per le quali i preparati farmacologici saranno disponibili. Proprio recentemente, a seguito dell'estensione dell'indicazione terapeutica del vaccino Cominarty (Pfizer) fino a soggetti di età pari o superiore a 12 anni, è stato chiesto alle Regioni di dare immediata attuazione a tale estensione utilizzando linee dedicate negli hub vaccinali e facendo il più ampio ricorso ai pediatri di libera scelta. ...Stante gli attuali scenari, l'attività vaccinale futura potrebbe prevedere almeno una dose di richiamo. ...Anche se ad oggi non è stato ancora effettuato un formale passaggio di consegne con la precedente gestione commissariale in capo a Domenico Arcuri, anche in ragione della complessità dell'attività amministrativa e contrattuale realizzata sin da maggio 2020, si è provveduto al pagamento di oltre 1,6 miliardi di euro per lo più riferite a impegni di spesa precedentemente assunti. L'intendimento è quello di recuperare il ritardo accumulato e onorare gli impegni nei tempi previsti contrattualmente".


Tutto ciò di cui parla il "generale" è condivisibile, ma la verità è che probabilmente si riferisce a vaccinazioni da effettuare presso i medici di medicina generale e pediatri... ma, in pratica, sono troppi i problemi che le Asl non riescono a risolvere per l'approvvigionamento dei vaccini. A mio giudizio la campagna sta sì andando avanti, ma in modo disordinato.

Un disordine che porterà a sbilanciamenti importanti: si vaccineranno i giovani mentre ancora troppe persone in fasce a rischio non hanno ricevuto neppure la prima dose.

Solo chi sta vaccinando presso il proprio studio (nel mio caso a Salerno) può comprendere le difficoltà che si stanno incontrando. Difficoltà ampiamente segnalate a Roma, alla Regione e alle Asl di competenza. 

Alle "chiacchiere" alla Camera o al Senato devono seguirei fatti.

Ci vogliono le dosi pronte e certe, solo in questo modo si potranno fare sedute vaccinali presso i medici di medicina generale e pediatri, i quali sono a rischio di approvvigionamento, che a catena causano problemi con i richiami e le vaccinazioni a domicilio dlle persone fragili.

Anche di questo dovrebbe parlare il "generale".