È dato per acquisito l'accordo, via Eni, che consentirà all'Italia la fornitura, da parte dell'Egitto, di tre miliardi di metri cubi di gas naturale liquefatto (Gnl). Non appena la notizia si è diffusa, in molti, anche all'interno della maggioranza, hanno fatto due più due, concludendo che a questo punto sperare che al Cairo si possa arrivare a punire i responsabili della morte di Giulio Regeni è ancora più impensabile di quanto già non lo fosse prima di questo nuovo accordo.

Dubbi sono stati espressi soprattutto dal Pd e da LeU, mentre il sottosegretario agli Affari Esteri, Benedetto Della Vedova, pensa che non si possa, ma forse si dovrebbe dire non si debba, "mettere in competizione le due cose, altrimenti poi alla fine si rischia di non fare nulla sul gas e nulla su Regeni".

Nessunissimo problema, invece, per i partiti di centrodestra che sostengono il governo.

Dato che è necessario, anche per questioni di affidabilità, non contare più sul gas proveniente dalla Russia, l'Italia, come altri Paesi dell'Ue, ha iniziato a peregrinare tra Medio Oriente ed Africa per cercare nuovi fornitori in sostituzione della Russia. Ma il problema è che le fonti energetiche fossili, almeno quelle più vicine all'Italia, sono disponibili solo in Paesi i cui governi non hanno come priorità la democrazia e, pertanto, neppure il rispetto dei diritti.

E così, dopo aver bussato alle porte dell'Algeria,  Draghi & Co. sono andati a bussare a quelle dell'Egitto, mentre mercoledì 20 e giovedì 21 aprile il premier italiano è atteso in Angola e Congo, dopo che Di Maio è già stato in Mozambico.

L'obiettivo del governo è quello di avere entro l'inverno la quantità necessaria di gas per far fronte ai mesi freddi in modo da liberarsi nell'arco di 2 o 3 anni, grazie anche alle rinnovabili, dalla dipendenza della Russia.

Ma per farlo sembra impossibile non turarsi il naso... e non tutti si fanno venire degli scrupoli, come dimostra la dichiarazione del leader di Azione, Carlo Calenda, che se la prende con il segretario dem, Enrico Letta, rinfacciandogli questo:

"Vuoi lo stop immediato e totale al gas russo, ma non vuoi il gas egiziano perché l’Egitto viola i diritti umani. Però non vuoi neanche il carbone per sostituire temporaneamente il gas russo, perché inquina. Hai una soluzione o facciamo solo retorica?"

Ma Carlo Calenda, noto distributore di sentenze social un tanto al chilo nei confronti di chiunque, non sembra essere molto coerente come dimostra il suo tweet in cui, approfittando della vacanza pasquale con la famiglia ad Atene, si fa riprendere mentre legge il discorso di Pericle agli ateniesi (sic!).

Sono immagini forti, non adatte a tutti. Pertanto se ne sconsiglia la visione a chi non riesca a trattenere le risate, perché potrebbe mettere a rischio la propria incolumità.

Ma ritornando alla questione, gas, Egitto e Regeni, non si può non osservare che l'emozionato Calenda del discorso di Pericle non abbia letto o capito almeno un passaggio, quello in cui è si dice che

"ci è stato anche insegnato di rispettare quelle leggi non scritte che risiedono nell'universale sentimento di ciò che è giusto e di ciò che è buon senso".

L'altra possibilità, invece, è che Calenda quel passaggio lo abbia letto e capito e che, pertanto, lui creda che sia giusto e di buon senso, e quindi democratico, barattare la verità su un assassinio, compresa la punizione dei colpevoli, per tre miliardi di metri cubi di gas.