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Quasi 5 milioni gli argentini nelle strade di Buenos Aires per festeggiare Messi e compagni

Le motivazioni a supporto dell'albiceleste per riportare in Argentina per la terza volta la Coppa del Mondo erano molte, e non solo di natura calcistica, considerando la crisi economica senza fine che, con l'aumento dell'inflazione, rende la vita ogni giorno sempre più difficile. 

Per questo la festa che domenica scorsa, in maniera spontanea, è esplosa nel centro di Buenos Aires dopo il rigore decisivo siglato da Gonzalo Montiel, è stata enorme. Nonostante ciò, però, nulla in confronto a quella che è stata organizzata martedì per ringraziare i giocatori della nazionale per la vittoria ottenuta.

Infatti, per salutare Messi e compagni per le strade di Buenos, il governo aveva proclamato che ieri fosse festa nazionale. Con quale risultato? 

L'Argentina ha una popolazione di 40 milioni di abitanti. L'area metropolitana di Buenos Aires ne ha poco più di tre milioni. Per le strade della capitale dove era previsto il passaggio del pullman con la nazionale argentina, fin dalle 8 del mattino, si sono riversate quasi 5 milioni di persone, il raduno più grande della storia della nazione.

Con così tante persone accalcate intorno all'Obelisco nel centro di Buenos Aires, è diventato fin da subito chiaro che la parata, cioè il piccolo autobus con sopra la nazionale scortato da un esiguo numero di poliziotti, non sarebbe mai riuscita ad attraversare la folla.

Così, dopo che alcune persone avevano iniziato a gettarsi da un ponte per "atterrare" tra le braccia dei calciatori - una è rotolata a terra -, il ministro della sicurezza nazionale, Aníbal Fernández , ha fatto deviare la carovana che trasportava i campioni del mondo dall'autostrada Riccheri alla scuola per cadetti della polizia federale Juan Ángel Pirker, dove i nazionali dell'albiceleste sono stati fatti salire su tre elicotteri che hanno sorvolato la capitale.

Il cambio di programma ha scatenato una lite furibonda tra il presidente della Federcalcio (Afa) e le autorità argentine, perché Claudio "Chiqui" Tapia, voleva che la parata proseguisse comunque fino a Ezeiza. Ma così non è stato (per fortuna).

Nonostante ciò, quando gli H17 sono passati in volo sulla folla, la gente ha ugualmente applaudito.

E come tutte le feste importanti, anche questa è finita nel caos, con incidenti, cariche della polizia, lacrimogeni e strade da pulire... ma questa è un'altra storia.


Crediti immagine: twitter.com/LisandrMartinez/status/1605304578203070464

Autore Mauro Sartini
Categoria Sport
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