Un gran giurì federale ha emesso oggi una nuova imputazione sostitutiva che accusa Julian P. Assange, il fondatore di WikiLeaks, di reati legati al suo presunto ruolo in uno dei casi più importanti di diffusione di informazioni riservate nella storia degli Stati Uniti. La nuova accusa non è un nuovo capo di accusa che si aggiunge ai capi di imputazione precedenti presentati contro Assange nel maggio 2019. Tuttavia, amplia la portata della cospirazione che circonda presunte intrusioni informatiche di cui Assange era stato precedentemente ritenutjo responsabile. Secondo il nuovo capo di imputazione, Assange e altri membri di WikiLeaks hanno reclutato e concordato con degli hacker di commettere intrusioni informatiche a vantaggio di WikiLeaks...
Questo è l'inizio del comunicato stampa con cui il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha presentato quella che possiamo definire la scappatoia per risolvere il caso Assange, un cul-de-sac in cui si erano ritrovati invischiati l'amministrazione Biden, il governo britannico... e lo stesso fondatore di WikiLeaks.
In cosa consiste la scappatoia?
Assange si dichiarerà colpevole dell'unico reato che, a questo punto, gli viene imputato, quello di aver cospirato per ottenere e divulgare documenti riservati della difesa nazionale degli Stati Uniti. Il procedimento è stato avviato a Saipan presso il tribunale distrettuale degli Stati Uniti delle Isole Marianne Settentrionali, nel Pacifico.
Assange, che è già in viaggio verso l'Australia dopo esser stato rilasciato su cauzione dall'Alta Corte di Londra, si recherà alle Marianne e si presenterà davanti ad un giudice statunitense ammettendo la responsabilità del reato di cui è stato accusato.
Arriving in Bangkok #AssangeJet pic.twitter.com/K3tCn0Zyzk
— WikiLeaks (@wikileaks) June 25, 2024
Il giudice lo condannerà a 62 mesi di reclusione che saranno richiesti dal pubblico ministero del Dipartimento di Giustizia. Assange però non dovrà scontarli, perché lo ha già fatto, essendo stato detenuto per tale periodo in un carcere di massima sicurezza a Londra, su richiesta degli Stati Uniti, mentre si opponeva all'estradizione.
Pertanto, dopo anni di battaglie legali e diplomatiche, Julian Assange è finalmente libero di tornare in Australia.
Julian Assange era stato arrestato nel 2019 dopo essere stato espulso dall'ambasciata dell'Ecuador a Londra, dove aveva trascorso sette anni per evitare l'estradizione in Svezia in relazione a un'indagine su accuse di violenza sessuale, successivamente archiviate.
Ora che Assange è libero di tornare in Australia, si aprono nuovi interrogativi sul suo futuro. Secondo alcune fonti vicine alla famiglia, il fondatore di WikiLeaks potrebbe decidere di continuare il suo lavoro nel campo del giornalismo investigativo e della difesa dei diritti umani. Tuttavia, è anche probabile che Assange si prenda un periodo di pausa per recuperare dagli anni di isolamento e stress.
Questa la dichiarazione del primo ministro australiano Anthony Albanese...
The Australian Government has consistently said that Mr. Assange’s case has dragged on for too long, and that there is nothing to be gained by his continued incarceration.
— Anthony Albanese (@AlboMP) June 25, 2024
We want him brought home to Australia. pic.twitter.com/1Ju5u88cH9