Grazia Di Nicola è una casalinga di 48 anni, madre di quattro figli, vive a Colliano, un paesino in provincia di Salerno, ed è una Testimone di Geova.

Il suo credo però ha quasi rischiato di farla morire: dopo un intervento è stata necessaria una trasfusione (vietata dalla religione), ma che lei ha accettato di fare per non morire.

Un peccato imperdonabile per la sua chiesa, tanto che Grazia si è trovata ad essere umiliata dai suoi “fratelli di culto”. Fu lei a introdurre la religione in casa sua, anche contro le iniziali resistenze del marito, convincendo tutti (prima il marito e poi i figli) a frequentare gli incontri, ritenendo che quel credo fosse l’unica possibilità di salvezza.

Quando si opera nel 2016 per un tumore, sceglie una clinica che le garantisce che non le verranno fatte trasfusioni, ma perde molto sangue e la trasfusione diventa necessaria per la sua sopravvivenza.


Oggi la donna vive un vero dramma. Dopo aver subito numerose umiliazioni dalla comunità dei "testimoni", decide di allontanarsene ma in questo modo perde le figlie che non la riconoscono più come madre e l’accusano di aver tradito Geova.

Figlie che adesso vivono a casa di un anziano e non sembrano voler ritrovare il dialogo con la donna che è disperata, non solo per la lontananza dalle ragazze, ma perché teme per la loro incolumità all’interno della comunità.