Politica

Il Senato ha approvato in via definitiva il nuovo "Codice della Strage" voluto da Matteo Salvini!


Matteo Salvini: "Il nuovo Codice della Strada è finalmente LEGGE. Più sicurezza e prevenzione, contrasto ad abusi e comportamenti scorretti, norme aggiornate ed educazione stradale vera. È un risultato frutto di un lungo confronto durato più di un anno con associazioni, enti locali, realtà dell’automotive ed esperti (esperti veri, non quelli che nelle ultime ore hanno diffuso  fake news sulle maxi-multe per eccesso di velocità), con un obiettivo comune: ridurre le stragi sulle strade italiane. Avanti così".

All'esultanza del ministro dei Trasporti leghista fanno da contraltare le perplessità dei rappresentanti delle opposizioni:

"Il nuovo codice della strada è legge. E contiene tutto quello che non dovrebbe esserci per rendere le strade “sicure”. Salvini rende infatti impossibili le città a 30 km/h, limita l’installazione di autovelox sotto i 50km/h nelle zone urbane e nelle zone 30, rende più complicato creare aree ciclopedonali e aumenta fino a 900 euro le multe stradali anche per chi supera di poco i limiti di velocità.Ma la follia delle follie riguarda la guida sotto stupefacenti: con il nuovo codice della strada infatti viene cancellato il concetto di “stato di alterazione” alla guida. Si, avete capito bene: da oggi non importa più nulla se sostanze come la cannabis sono rintracciabili anche a distanza di una settimana dal consumo. D’ora in poi, basterà risultare positivi al tampone salivare per compiere il reato e vedersi ritirata la patente.In sostanza. Bevi una bottiglia intera di vino il giorno prima? Va bene. Fai due tiri di canna 7 giorni prima di metterti alla guida? Sei un fuorilegge a cui va ritirata la patente. Altro che prevenzione. Quella di Salvini è una vera e propria persecuzione illiberale dei cittadini italiani". (Riccardo Magi, deputato di Più Europa)

"Con l’approvazione del nuovo Codice della Strada, il Governo ha scelto di ignorare completamente le associazioni dei familiari delle vittime della strada. Una riforma che allontana l’Italia dagli standard europei e che rischia di peggiorare il problema drammatico degli scontri stradali, che privilegia i veicoli a motore, che pone ulteriori limiti alla mobilità sostenibile e indebolisce l’autonomia degli enti locali.Ora il Governo ha un anno per definire le norme di attuazione, e non possiamo permettere che prevalga questa visione ideologica e miope. Continueremo a farci sentire nelle istituzioni e nel Paese, insieme a chi lotta per strade più sicure, vivibili e inclusive. Noi ci faremo sentire nelle aule parlamentari ma anche tu puoi fare la tua parte: firma la petizione e unisciti alla mobilitazione". (Silvia Roggiani, deputata PD)

"Questo nuovo codice della strada non dà risposte complessive sulla sicurezza. Ci sono norme spot, come quelle contro l'assunzione di alcol e droghe, ma manca una cornice ideale per contrastare i morti sulle strade. Ci sono le incongruenze tipiche del ministro Salvini, che ha inasprito un po' le pene e le multe, ma poi ha annacquato la possibilità di fare davvero la differenza per non andare contro a certi suoi elettori. Avremmo voluto dare voce alle tantissime lettere che abbiamo ricevuto dalle Associazioni vittime della strada, dai soggetti che sulla loro pelle hanno vissuto davvero le tragedie, che ci hanno scritto per porre rimedio a questo codice, ma non ci è stata data la possibilità. Per questo voteremo contro. Viene da sorridere vedendo un governo che fino a ieri ha difeso l'autonomia differenziata, e che oggi stabilisce centralmente quali possono essere le zone a traffico limitato e le zone a trenta all'ora. Un sindaco non è in grado di decidere sulla sua città? Ha bisogno che gli dia indicazioni un funzionario del ministero, che non conosce il territorio?" (Silvia Fregolent, senatrice IV)
"Oggi abbiamo perso. Ieri ed oggi ho portato in Aula la voce delle associazioni delle vittime della strada, voce che purtroppo è stata strumentalizzata in modo tremendo e disumano dal Ministro Salvini e dalla maggioranza.Queste associazioni - come la Fondazione Michele Scarponi e tante altre - ogni giorno lottano per promuovere educazione e cultura della sicurezza stradale, e sul CdS hanno fornito dati e suggerimenti concreti per salvare vite. Eppure, hanno visto ignorate tutte le loro proposte. Tutte.Il nuovo Codice della Strada è stato ribattezzato Codice della Strage non a caso: aumenta i rischi per tutte le persone che transitano in strada, indipendentemente dal loro mezzo. Allenta le restrizioni per i veicoli a motore, riduce i controlli su velocità e guida distratta, toglie autonomia ai Comuni e ostacola le politiche di mobilità sostenibile. Tutto questo in un Paese dove l’anno scorso sono morte 3039 persone a causa di incidenti stradali.Nel frattempo abbiamo anche scoperto che abbiamo dei nuovi nemici: i giovani. La maggioranza, nelle figure del collega Potenti e della collega Pellegrino, ha definito i ragazzi gradassi, irresponsabili, drogati. Per la destra ci sono vecchi e nuovi nemici ad ogni angolo. Prima gli immigrati, poi gli ambientalisti, poi le donne e i loro diritti, adesso… i giovani. Bravi e belli quando lavorano sottopagati e si accontentano di 8 m2 di stanza a 1000€ di affitto al mese, terribili e da incarcerare quando chiedono più diritti per le persone e per il pianeta.Oggi abbiamo perso una grande occasione per rendere le strade italiane più sicure, accessibili e accoglienti. Ma non possiamo rassegnarci a una visione così antiquata e pericolosa della mobilità. Non possiamo accettare che le città siano dominate dalle auto. Le città devono essere delle persone, tutte.La vita non è uno scherzo, e questo Codice della Strada tradisce non solo il buon senso, ma anche la memoria di chi ha perso la vita sulle nostre strade. La battaglia non finisce qui: continueremo a lottare al fianco delle associazioni, perché un’altra mobilità, città, strada, vita è possibile". (Aurora Floridia, AVS)

E le associazioni delle vittime della strada come commentano la nuova legge parto di Salvini? Per scoprirlo basta consultare il sito che hanno creato ad hoc: codicedellastrage.it .

Questo il comunicato che hanno diffuso quest'oggi:

"La tanto sbandierata riforma del Codice della Strada del ministro Salvini è stata infine approvata in Senato. Tutte le principali associazioni italiane dei familiari delle vittime sulla strada, insieme alle associazioni ambientaliste e per la mobilità sostenibile e alle organizzazioni sindacali (in tutto 30, v. elenco in fondo), negli scorsi giorni e mesi sono scese più volte in piazza contro una riforma giudicata unanimemente sbagliata e pericolosa, poiché riduce regole e allenta controlli per auto e camion, mentre sottrae spazi sicuri per pedonalità e ciclabilità, attacca la mobilità sostenibile e toglie autonomia alle città, peggiorando nettamente la sicurezza per tutti gli utenti della strada. La riforma fa il paio con la Legge di bilancio 2025, che taglia ben 154 milioni di investimenti facendo cassa sulla sicurezza stradale e la mobilità sostenibile.“Al contrario di quanto continua a raccontare il Ministro Salvini, questa riforma non è la soluzione alla violenza stradale, ma anzi aggraverà questo problema drammatico in Italia – dichiarano le 30 associazioni della piattaforma “Stop al codice della strage” – Le nuove norme infatti sono tutte incentrate sulla repressione a incidenti già avvenuti, non intervengono davvero in via preventiva sui fattori principali cioè velocità e distrazione, anzi allentano le regole per i veicoli a motore e restringono quelle di tutela degli utenti più vulnerabili della strada. E’ un doppio sfregio ai familiari delle vittime sulla strada, tre giorni dopo la Giornata mondiale in loro ricordo – proseguono -. Dopo mesi di discussioni il testo è rimasto uguale, tutti gli emendamenti sono stati respinti e nessuna delle nostre istanze è stata accolta, infrangendosi contro un muro di gomma. Il Governo ed esponenti della maggioranza, inoltre, hanno spesso affermato che questa riforma è stata voluta dalle associazioni dei parenti: niente di più falso, questa legge non è in nostro nome né in quello delle migliaia di vittime sulle strade d’Italia!”.Le associazioni questa mattina hanno inscenato un flash mob di protesta a Roma in piazza Vidoni vicino al Senato e ieri hanno lanciato una petizione on-line sul nuovo sito https://www.codicedellastrage.it/, che in neanche 48 ore ha già raggiunto 9.000 firme, per chiedere al Governo e al Parlamento adesso di sedersi insieme a riscrivere il nuovo intero Codice della strada, in attuazione della delega contenuta nella legge.Se da una parte le dichiarazioni di Ministro e maggioranza parlamentare indignano, dall’altra è l’intero impianto della riforma a preoccupare: massima tutela per i veicoli a motore, i cui guidatori secondo i dati Istat causano il 94% degli incidenti e il 98% dei morti, e restrizione delle misure in favore di pedoni, ciclisti, bambini e persone anziane, che sono la maggior parte delle vittime nelle città. È una riforma pericolosa: ad esempio, limita gli autovelox invece che la velocità, che è la prima causa delle collisioni con morti o feriti gravi; vieta controlli automatici sulla guida distratta al cellulare, che è fra i primi fattori di incidentalità; introduce una sola multa per più infrazioni, incentivando la violazione delle regole. È una riforma dannosa: rende più difficile creare o proteggere aree pedonali, piste e corsie ciclabili, zone a traffico limitato e a basse emissioni, fondamentali per la tutela dell’incolumità e della salute delle persone nelle città; e limita l’azione dei Comuni sottoponendoli a decreti ministeriali.In questo modo, la riforma ostacola la prevenzione aumentando anziché abbassare il conflitto e la violenza stradali, che già paghiamo con più di 3.000 morti e 200.000 feriti ogni anno. Riporta l’Italia indietro di 40 anni su mobilità sostenibile e sicurezza stradale, riducendo il livello di tutela della vita umana sulla strada, a danno di tutti, con qualsiasi mezzo di trasporto si muovano. Ci allontana ancora di più dal resto dell’Europa, dove già siamo al 19° posto su 27 per tasso di mortalità, andando in direzione opposta alle riforme grazie a cui gli altri Paesi lo hanno invece ridotto con successo.Governo e Senato, con questa riforma del codice, hanno votato sulla pelle delle persone: la sicurezza stradale ha un’altra direzione”, così concludono le associazioni".

Nessun dubbio che Mattarella approvi anche questa legge.

Autore Vittorio Barnetti
Categoria Politica
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